Luca Sommi ha fatto un video sui social commentando la situazione drammatica sulla Striscia di Gaza. Prima però ha ricordato che dalla prossima settimana il suo programma tv Accordi e disaccordi andrà in onda in prima serata e non più in seconda serata sul Nove come era accaduto fino a questo momento.
Sommi ha poi ricordato gli attentati di questi giorni e i morti civili che ci sono stati fra israeliani e palestinesi. Sommi ha aggiornato i suoi followers parlando di Hamas e delle stragi scoperte in queste ore a Gaza. Sommi ha poi parlato della necessità di liberare gli ostaggi da ambo le parti, sia Israele che Palestina, con l’obiettivo di trovare, insieme alle grandi potenze del mondo, una soluzione diplomatica a questo lungo conflitto.
Intanto si viene a sapere che Israele è entrata nella Striscia con azioni di commando, appoggiate dal cielo con attacchi aerei su vasta scala, nel tentativo di localizzare gli oltre 150 ostaggi portati nell’enclave palestinese. È un’azione dovuta, riporta Il Fatto Quotidiano, con l’obiettivo di impedire le possibili uccisioni dei rapiti quando scatterà l’invasione della Striscia, definita ormai “imminente” da più fonti.
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“Quel sabato maledetto – ha detto ieri sera il premier Benyamin Netanyahu parlando alla nazione per la prima volta durante lo shabbat – resterà scolpito nella storia di Israele. Non lo dimenticheremo. Stiamo colpendo i nostri nemici con una forza senza precedenti. Hanno appena iniziato a pagare il prezzo, non sanno cosa accadrà, è solo l’inizio. Distruggeremo e sradicheremo Hamas”.
“La sorte degli ostaggi – ha comunque assicurato l’esercito – è una priorità assoluta. Abbiamo bisogno di informazioni attendibili, basate sulle nostre fonti”. Quanto l’incursione dei commando sia servita a raccogliere prove sulla loro collocazione non si sa. La realtà sul campo è che l’ultimatum dato dall’esercito alla popolazione di Gaza nord di spostarsi verso sud ha accelerato tutto. Il messaggio dei militari è stato chiaro, con la richiesta di “evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case per la loro sicurezza e lo spostamento nell’area a sud di Wadi Gaza”, un corso d’acqua nei pressi della città. “Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà”.
L'annuncio di Sommi e la situazione a Gaza
La strategia appare chiara: impedire ad Hamas di farsi scudo della popolazione civile ed entrare come prima mossa dal nord dell’enclave palestinese. Hamas – che nei giorni scorsi ha respinto ogni trattativa sui corridoi umanitari – ha reagito all’annuncio dell’esercito definendolo “propaganda”. Poi è passata all’azione cominciando ad erigere posti di blocco e barriere per impedire agli abitanti di lasciare Gaza City. Nella parte nord della Striscia si è scatenato il caos, con migliaia di persone che si sono date alla fuga. La stessa Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha annunciato di aver spostato a sud molte delle sue strutture e chiesto che l’esercito non attacchi le scuole dove sono rifugiati i profughi.
L’esercito ha ribattuto che “farà del suo meglio per non colpire località sensibili. Ma – ha avvertito – in passato Hamas ha sfruttato ospedali, scuole e moschee come scudi per difendere le sue infrastrutture”. Mentre il ministero dell’Interno di Gaza ha fatto sapere che “4 bombe sono finite sugli sfollati e ci sono almeno 70 morti e 200 feriti”. In precedenza la stessa Hamas aveva annunciato che 13 ostaggi, inclusi alcuni stranieri (si parla di alcuni che hanno doppia cittadinanza), sono rimasti uccisi nei raid israeliani.