Nella puntata recente di “Dritto e Rovescio”, condotta da Paolo Del Debbio, si è verificato un momento di forte tensione e sconcerto quando il deputato Leonardo Donno ha raccontato dettagliatamente l’aggressione subita in Parlamento. Le sue parole hanno lasciato lo studio senza fiato, descrivendo un evento che getta un’ombra sul comportamento di alcuni rappresentanti politici.
Donno ha iniziato il suo intervento chiarendo che non si trattava di una rissa, in cui solitamente più persone si colpiscono reciprocamente, ma di una aggressione mirata e violenta nei suoi confronti. “Sono stato avvicinato dai commessi, ma non sono riusciti a fermare l’assalto. Sono stato pestato da diversi colleghi, tra cui membri di Fratelli d’Italia e della Lega,” ha dichiarato, visibilmente scosso.
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Il racconto di Donno è proseguito con la descrizione dettagliata degli attacchi subiti: una raffica di pugni e calci. “Fortunatamente, alcuni pugni non mi hanno raggiunto, come quelli di un collega che mi ha solo sfiorato. Tuttavia, altri colpi sono stati più efficaci. Un pugno in pieno petto mi ha fatto cadere a terra, e mentre ero a terra, ho preso anche dei calci.”
L’aggressione ha avuto conseguenze fisiche immediate per Donno, che ha descritto il dolore e la difficoltà respiratoria provati dopo il colpo al petto. “Non riuscivo più a respirare, e quando sono caduto per terra, ho continuato a essere colpito.”
Il racconto scioccante di Donno ha sollevato un acceso dibattito nello studio di Del Debbio, portando alla luce un episodio di violenza che richiede una riflessione profonda sul clima di tensione che si può respirare in certi momenti all’interno delle istituzioni. L’aggressione in Parlamento è un evento grave che non può essere ignorato e che necessita di una risposta decisa da parte delle autorità competenti.
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