Alitalia, Giorgetti combina l’ennesimo disastro e il M5S DENUNCIA. Ecco cosa ha combinato

Il travagliato percorso della compagnia di bandiera italiana verso una stabilità economica e gestionale sembra allontanarsi ancora una volta. Dopo due anni di negoziati intensi e un accordo apparentemente vicino con Lufthansa, la cessione di ITA Airways (nata sulle ceneri di Alitalia) è nuovamente in bilico. La trattativa per vendere una quota del 41% alla compagnia tedesca ha subito un duro colpo in seguito alla richiesta di quest’ultima di rivedere al ribasso l’importo della seconda tranche di pagamento, fissato a 603 milioni di euro.

Una Trattativa Estenuante e un Governo Indeciso

La trattativa è apparsa complessa sin dall’inizio, con vari rinvii e incomprensioni tra i due paesi, ma la richiesta di Lufthansa ha creato una rottura quasi irreversibile. Secondo il colosso tedesco, la compagnia avrebbe perso valore nell’ultimo trimestre e, quindi, necessiterebbe di un adeguamento del prezzo. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano (Mef) non intende cedere a quelle che definisce “richieste inaccettabili”. Il ministro Giancarlo Giorgetti, visibilmente irritato, ha dichiarato di non voler “svendere” la compagnia, accusando Lufthansa di tentare un “ricatto” basato su argomentazioni strumentali.

L’ultimo trimestre, normalmente più debole per il settore aereo, non rappresenta una valutazione corretta del valore di ITA Airways, sostiene il governo italiano. Inoltre, il rinvio del closing, inizialmente previsto per giugno e poi spostato a dicembre su richiesta di Lufthansa, ha creato frizioni e tensioni all’interno del Mef.

Le Criticità dell’Accordo con Lufthansa

Questa ennesima battuta d’arresto non riguarda solo l’aspetto finanziario. Sotto il profilo della concorrenza, l’Unione Europea ha già imposto delle condizioni vincolanti, tra cui la cessione degli slot di Linate a terzi, inclusi easyJet e Air France. Questa richiesta, tesa a evitare una posizione dominante di ITA Airways sul mercato italiano, aggiunge ulteriore complessità a una trattativa già logorante.

Anche la Commissione Europea è stata coinvolta nei negoziati: il via libera finale dipende dalla verifica che la compagnia risultante sia idonea e conforme ai requisiti europei di concorrenza. Secondo la portavoce della Commissione per la Concorrenza, Lea Zuber, la transazione non potrà concludersi fino a che tutte le criticità non saranno risolte e fino a quando non sarà verificata la totale indipendenza delle parti coinvolte.

Una Prospettiva di Crisi per ITA e il Futuro del Settore Aereo in Italia

La situazione di stallo genera inquietudini non solo per la sorte di ITA Airways, ma anche per l’intero comparto del trasporto aereo italiano. Secondo i parlamentari del Movimento 5 Stelle, questo pasticcio conferma l’incapacità del governo di gestire una risorsa strategica per il Paese. La gestione del dossier da parte di Giorgetti è stata definita “impacciata e accidentata” dai parlamentari del M5S, i quali chiedono con insistenza un chiarimento in Parlamento.

La posizione italiana appare intrappolata tra le pressioni economiche di Lufthansa e le stringenti richieste dell’Unione Europea, che vuole assicurare condizioni di concorrenza equilibrate. La crisi di ITA Airways è quindi una manifestazione di un problema più ampio: la mancanza di una strategia solida e a lungo termine del governo italiano nella gestione del trasporto aereo.

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Gli Slot, una Partita Cruciale

La cessione degli slot a compagnie terze, come easyJet e Air France, rappresenta un’altra criticità. Se da un lato questa concessione potrebbe essere vista come una rinuncia, dall’altro risponde alla necessità di garantire un mercato competitivo, evitando che Lufthansa e ITA detengano un monopolio sugli slot strategici. Tale scenario rischia di indebolire la posizione di ITA, mettendo in discussione la sua capacità di competere efficacemente.

L’Impasse Finale e le Prospettive

Con lo stallo attuale, la prospettiva di un closing definitivo entro dicembre 2024 appare sempre meno plausibile. Il governo italiano, stretto tra la necessità di privatizzare e quella di mantenere il controllo su un asset nazionale, sembra incapace di trovare una soluzione che non comporti svantaggi economici o rinunce strategiche.

Il risultato di questa manovra è l’ennesimo pasticcio politico e gestionale che compromette la credibilità dell’Italia nel gestire un asset di rilevanza nazionale come ITA Airways. La domanda che sorge spontanea è se, anche questa volta, la compagnia dovrà pagare le conseguenze di scelte e rinvii da parte della politica.
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