In questi giorni tiene banco la drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e gran parte dell’Italia del Centro-Nord. Anche la premier Giorgia Meloni si è recata in Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, per sincerarsi della situazione dei cittadini colpiti dal maltempo. Sta facendo il giro del web un video, in particolare, in cui un ragazzo la ferma ed esprime parole al miele per l’attuale presidente del consiglio. Dopo alcune ricerche, però, si scopre che… (continua a leggere)
“Ciao buongiorno, come ti chiami?”, gli chiede Giorgia Meloni. “Mi chiamo Alberto”. E poi. “Guardate, c’è Giorgia… è venuta qui Giorgia… l’unica che si è presentata qui oggi a sorpresa… senza dire niente a nessuno…Guardatela… Giorgia!”. Il pathos e l’empatia quasi attoriale, la polo azzurra, il megafono in mano. Nel video postato sul suo profilo Facebook e diventato poi virale, eccolo Alberto Albonetti, il volontario che domenica scorsa ha “incontrato per caso” e accolto Meloni a Ghibullo, 9 km a sud ovest di Ravenna, nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna dove la premier si è recata per un sopralluogo “lontano da telecamere e giornalisti” dopo essere rientrata anzitempo dal G7 in Giappone.
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Di Albonetti, osannato da politici di FdI, raccontato sui social e intervistato da agenzie, giornali e telegiornali, finora si sapeva solo che fa il parrucchiere e che dal suo paese, San Pietro in Vincoli, domenica si era appunto recato a Ghibullo per distribuire in macchina beni di prima necessità ai volontari arrivati per spalare. Ma dallo stesso profilo Facebook su cui ha postato il video elogiativo della presidente del Consiglio e le foto che lo ritraggono quel giorno insieme a lei e al figlio, spuntano altri post. Che raccontano le idee politiche e il pensiero di Albonetti. Un nostalgico del fascismo e di Mussolini. Post e fotomontaggi apologetici del duce, fango e negazionismo sul 25 Aprile, scritte e messaggi razzisti.
Il 21 maggio 2018 Albonetti pubblica un fotomontaggio: un ritratto del duce con la scritta “Ditemi la verità… vi serve una mano…”. “Torna subitoooo”, recita il post vergato dal parrucchiere. Ancora Mussolini in un post dell’11 febbraio 2018 (“buonanotte da Predappio Alta”): nel fotomontaggio c’è il duce che fa il saluto romano e un fumetto che recita “Italiani si nasce non si diventa. Lo straniero non sarà mai italiano! Fatelo capire alla Boldrini“. Sui social Albonetti non fa insomma mistero delle sue simpatie per il fascismo e delle sue idee in tema di immigrazione. Il 25 aprile 2022 fa di più. Pubblica un’immagine di una donna che bacia la bandiera della Repubblica di Salò e sotto ecco la scritta “25 aprile lutto nazionale!”.
Ma torniamo al video postato da Albonetti e alle altre immagini che mostrano l’arrivo di Giorgia Meloni a Ghibullo. Colpisce un particolare, guardando appunto altri video girati sui social. Il parrucchiere nostalgico del fascismo – che scende dalla sua macchina come se fosse stato avvisato dell’arrivo di Meloni – è l’unico che passeggia vicino alla premier senza essere mai bloccato né tenuto d’occhio dalle forze dell’ordine e dagli uomini della scorta della presidente del consiglio. Lei gli si avvicina dopo che lui la elogia. “Siete stati molto bravi ad aiutare qui, a portare alimenti in queste zone. È bello quello che fate.. Mi dispiace per quanto accaduto”, è la frase pronunciata dalla leader di FdI in camicia verde e stivaloni per il fango. Il tempo di scambiare appunto qualche battuta con Albonetti e alcuni residenti e poi ha proseguito verso altre zone del forlivese e del ravennate.
Anche Albonetti ha proseguito. Lui sui social. “Ciao ragazzi, voi non credete cosa abbiamo trovato a Ghibullo…”. Il video postato su Fb farà il giro di siti e telegiornali. Intervistato dall’Adnkronos, il parrucchiere racconterà poi l’emozione dell’incontro con Meloni: “Non mi sembrava vero, l’ho vista e mi è preso un infarto”. Poi la replica del peana già pronunciato nel video: “Non si è mai visto il sindaco qui, mai nemmeno Bonaccini ed è venuta lei!… Ci ha salutati, ci ha ringraziato e si è fatta fare la foto con il mio bimbo” si legge.