In queste ore si è tornati a parlare di Daniela Santanchè. Dopo l’inchiesta sulla gestione delle società Visibilia e Ki Group, adesso si viene a sapere che la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo contro una campagna organizzata dal ministero del turismo italiano. Danilo Toninelli lo ha spiegato nel suo ultimo video: “Ancora Santanchè: stavolta la corte dei conti apri un fascicolo sulla sua campagna promozionale per il turismo in Italia chiamata, vi ricorderete tutti, Open to meraviglia, ci ha già fatto fare una figura di m**a colossale. Perché il fascicolo? Perché questa campagna promozionale che c’è costata un sacco di soldi pubblici, da circa due mesi è scomparsa, quindi la corte dei conti verifica che non siano stati spesi male o sprecati soldi pubblici: altra figura di m**a che ci sta facendo fare questa ministra, che ovviamente in un paese meraviglioso a testa in giù come questo qua, sta ben salda al proprio posto” spiega Toninelli nel suo video.
Spunta una nuova grana per la ministra del Turismo Daniela Santanché. Stavolta Visibilia non c’entra nulla, bensì si tratta della Venere della campagna di comunicazione del suo dicastero, usata per sponsorizzare il turismo nel belpaese. Secondo quanto riportato stamane su Repubblica la Procura della Corte dei conti del Lazio ha deciso di aprire un fascicolo sulla campagna Open to meraviglia, costata 140 mila euro e divenuta protagonista non per virtù ma per critiche e sfottò sui social. Come nelle migliori inchieste, quando scompare qualcuno si avviano le indagini.
La Procura della Corte dei conti, insomma, guidata dal procuratore regionale per il Lazio Pio Silvestri, ha deciso di avviare un’istruttoria. A stretto giro sarà notificata una richiesta di chiarimenti, atti alla mano, al Ministero del Turismo. L’obiettivo è capire come mai la Venere Italia 23 – è il nickname per i social – sia scomparsa da oltre due mesi. Proprio nel pieno dell’estate, quando sarebbe serviti non poco a sponsorizzare i luoghi del nostro Paese. La mossa dei magistrati contabili – spiega Repubblica – non è un atto dovuto, legato all’esposto che aveva presentato a fine maggio il Codacons. Né alla denuncia per possibile danno erariale che aveva intimato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, due settimane fa. L’istruttoria muove direttamente dalle informazioni emerse dalla stampa. Il ministero di Santanchè, contattato a fine agosto, ha sostenuto che lo stop di Venere fosse dato non per intoppi con l’agenzia di comunicazione ma per «una scelta ponderata», per «far atterrare le campagne sul portale italia.it». L’influencer digitale «tornerà presto protagonista». Per ora però l’unica traccia è quella alla Corte dei Conti.
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Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate ha accolto la proposta avanzata da Visibilia srl, una delle società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè di saldare il debito fiscale di circa 1 milione e mezzo di euro complessivi con una rateizzazione in 10 anni, ma con una serie di condizioni e richieste di garanzie avanzate dalla stessa Agenzia. Lo confermano fonti qualificate. Visibilia era stata acquisita (come socio di maggioranza, con operazioni compiute tra il 9 e il 14 giugno 2023 attraverso Sif) dal manager Luca Ruffino, 60 anni, morto suicida lo scorso 5 agosto. La Procura ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. La cifra da corrispondere è esattamente 1,294 milioni mediante 20 rate semestrali, ma sono state poste alcune condizioni e garanzie.
Questa mossa, che finirà nel fascicolo del giudice civile, può contribuire ad allontanare lo spettro della bancarotta ipotizzata dai pm di Milano che indagano anche per falso in bilancio nei confronti dell’ex galassia editoriale fondata dalla ministra del Turismo Daniela Santanché. La proposta di pace all’Agenzia delle Entrate e ai principali creditori – che fa lievitare la cifra a circa 1,5 milioni di euro -, presentata il 29 maggio scorso, prevede un impegno sostanzioso da parte della ministra Santanché attraverso la società immobiliare Dani, oltre che dai risultati dello stabilimento balneare Twiga, ora nelle mani del compagno Kunz Dimitri d’Asburgo Lorena.