Altro che blocco navale, Meloni dà via libera ai flussi

Da oggi il via libera agli ingressi di extracomunitari previsti dal decreto flussi. In occasione del ‘click da’, oggi in Italia è atteso l’arrivo di circa 82.705 lavoratori. Il numero di ingressi per il 2023 supera di circa 13mila unità rispetto ai 69.700 migranti entrati nel nostro Paese lo scorso anno tuttavia agli sbarchi previsti dai decreti legge si affiancano quelli ‘clandestini’.
Sono oltre 3.000, infatti, i migranti giunti nel Paese nelle ultime 24 ore a causa anche della crisi chr ha colpito la Tunisia.
Il numero di naufragi e di vittime è in costante aumento solo nekll’ultimo mese abbiamo, di fatti assistito a due tragici naufragi come quello di Cutro avvenuto al largo delle coste Crotonesi.

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Numerose sono anche le piccole imbarcazioni improvvisate e gommoni stanno partendo dal porto di Sfax, in Tunisia, a ritmo serrato. Alla luce di quanto riferito dalla Guardia costiera tunisina, sono stati 79 i tentativi di partenza sventati nel corso degli ultimi tre giorni mentre sono 2.982 le persone a bordo di barconi alla deriva soccorse al largo di Sfax e Chebba.
All’hotspot di Lampedusa sono presenti 2.497 migranti. Circa 300 persone sono in lista per il trasferimento dai padiglioni di contrada Imbriacola verso il porto: qui, saliranno a bordo di un traghetto di linea che, all’alba di lunedì 27 marzo, raggiungerà Porto Empedocle. Altri 130 migranti, poi, salperanno in direzione Pozzallo (Ragusa) con un pattugliatore della Guardia di Finanza. I trasferimenti sono stati disposti dalla Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, al fine di alleggerire di ridurre il numero di presenze sull’isola.
Sul tema dell’immigrazione, è tornato a esprimersi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha puntato il dito contro l’opinione pubblica italiana, accusata di incoraggiare il fenomeno.
Il Ministro Piantedosi ha commentato: “C’è anche il fattore attrattivo di un’opinione pubblica che annovera l’accettazione di questo fenomeno”.
Successivamente lo stesso Ministro ha sottolineato il lavoro della Premier Giorgia Meloni: “Altri Paesi sono intransigenti in maniera trasversale tra posizioni politiche diverse. Ora il tema è tornato al primo posto dell’agenda europea e bisogna dare atto a Giorgia Meloni del grande merito che ha. L’Europa e i Paesi che incrociano principalmente questo tema devono fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino – e, durante la sua visita alla scuola di formazione politica della Lega, ha precisato – Io e Meloni stiamo facendo capire loro che l’unico modo per limitare i movimenti secondari è bloccare gli sbarchi. Noi non ci rassegneremo a che ciò avvenga nei termini e nei numeri con cui sta accadendo” ha concluso.
Piantedosi non ha dubbi: “L’Italia è una piattaforma logistica nel Mediterraneo che permette di andare anche nei Paesi del Nord. Poi c’è anche l’elemento che si percepisce il fattore attrattivo di una opinione pubblica che ha una ampia fetta di persone che mostra apertura verso l’accoglienza dei migranti. Nei Paesi più piccoli, ma anche in Grecia, io ho registrato una assoluta intransigenza in maniera anche abbastanza trasversale tra schieramenti politici di destra e di sinistra. La Grecia ad esempio ha avuto una posizione molto netta e molto ferma; e lo ha potuto fare senza avere forti contrapposizioni interne”, ha poi aggiunto.

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