Altro che pace. Ecco la prima votazione shock del Parlamento Europeo – Ora l’Ucraina può… La denuncia 5stelle

Il Parlamento europeo ha appena approvato una risoluzione sulla guerra in Ucraina con 495 voti favorevoli e 137 contrari. Questa risoluzione ha suscitato forti reazioni tra i rappresentanti politici italiani, in particolare per il suo contenuto controverso.

Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle (M5S), ha criticato duramente la risoluzione, definendola un’occasione mancata per cambiare strategia e promuovere la pace. Della Valle ha sottolineato come la risoluzione non faccia alcun riferimento a una soluzione negoziale del conflitto, che ritiene essere l’unica in grado di garantire un cessate il fuoco e una pace duratura in Ucraina. Invece, secondo lui, il testo invita l’UE e gli Stati membri ad aumentare il sostegno militare all’Ucraina, suggerendo implicitamente la possibilità di attacchi sul territorio russo, un approccio che ha definito “da irresponsabili”.

In risposta alle preoccupazioni sollevate, Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha chiarito che la risoluzione del Parlamento europeo non è vincolante e che la posizione dell’Italia rimane invariata: nessun uso di armi occidentali fuori dal territorio ucraino. Questa posizione riflette la linea di prudenza e la volontà di evitare ulteriori escalation nel conflitto.

Gaetano Pedullà, anche lui del Movimento 5 Stelle, ha criticato la politica estera del governo italiano, mettendo in luce la mancanza di coerenza tra i partiti della coalizione di governo. Ha evidenziato come la Lega abbia cambiato posizione rispetto a una risoluzione simile votata in passato e come Fratelli d’Italia abbia votato a favore della risoluzione, ma contro il paragrafo che condanna la visita del primo ministro ungherese Viktor Orban in Russia. Pedullà ha ribadito la posizione del M5S contro ogni forma di guerra e di escalation militare, sostenendo che la pace in Ucraina può essere raggiunta solo attraverso il dialogo e un serio negoziato tra le parti.

Questi sviluppi mettono in luce le tensioni politiche interne e le differenti visioni sulla gestione del conflitto in Ucraina all’interno del panorama politico italiano ed europeo. La risoluzione del Parlamento europeo, pur non essendo vincolante, rappresenta un segnale importante sulle posizioni e le intenzioni future dell’UE riguardo al supporto militare all’Ucraina e alle possibili implicazioni di un coinvolgimento più diretto nel conflitto.

LA DENUNCIA DI CONTE;

“Il Parlamento europeo parte male, malissimo. Già alle prime votazioni si continua sulla strada della guerra e delle armi a oltranza, con il sì di quasi tutte le forze politiche italiane.
Hanno votato per destinare lo 0,25% del Pil (per l’Italia circa 5 miliardi l’anno) agli armamenti in Ucraina. E questo nonostante non si trovino i soldi per ospedali, pronto-soccorso e liste d’attesa. Insomma più guerra, più escalation e nessuna svolta per i negoziati di pace.
Questa votazione ha spaccato le delegazioni delle forze di maggioranza che sostengono il Governo Meloni e addirittura si registrano spaccature anche all’interno di singole partiti.
All’Europarlamento è anche passato un emendamento per l’uso di armi sul territorio russo: questo è un salto di livello verso il rischio di un conflitto mondiale.
Noi abbiamo votato ancora una volta “no” contro tutte queste scelte. Abbiamo ricevuto tante critiche, tutti si divertono a massacrarci sui giornali.
Chi ha votato il M5S, però, sa che noi ci batteremo per rispettare il suo voto e per assicurare la massima coerenza tra gli impegni presi in campagna elettorale e le battaglie e le votazioni portate avanti nell’Europarlamento.
Uniti e compatti contro una guerra fuori controllo”

 

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini