Anteprima Report: ecco le anticipazioni della puntata di domenica 18 febbraio [VIDEO]

Ecco tutte le anticipazioni che riguardano la prossima puntata di Report, in programma domenica 18 febbraio su Rai 3.

Ecco tutte le anticipazioni che riguardano la prossima puntata di Report, in programma domenica 18 febbraio su Rai 3. Ranucci torna a parlare di Salvini. Per dare una mano ai dirigenti dell’Anas, tra le più grandi stazioni appaltanti del Paese, il gruppo di Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore, avrebbe potuto contare, almeno a quanto detto nelle loro telefonate, su esponenti di primo piano della Lega. Nelle carte dell’inchiesta della procura di Roma compare il nome del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi non indagato. Fileri racconta che sarebbe stato Rixi a cercarli tramite il presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, anche lui non indagato. Tra i fondatori della Inver la società di consulenza alla base della possibile corruzione, c’è la compagna Francesca Verdini che ha ceduto le sue quote nel 2021, poco prima che cominciasse l’inchiesta, e poi c’è il fratello della compagna Tommaso Verdini che secondo le indagini farebbe il lobbista proprio nel settore che è sotto il controllo del ministero di Matteo Salvini. Ma chi c’è davvero dietro questi rapporti? Lo scopriremo domenica in un’altra appassionante puntata di Report.

Salvini, ma non solo: il Ponte sullo Stretto e le altre inchieste

A proposito di Salvini e del Ponte sullo Stretto. Come sono stati nominati i dirigenti della società che dovrà gestire l’opera dello Stretto di Messina? La rete dei Verdini e della loro società di consulenza Inver secondo l’inchiesta della Procura di Roma sembra percepita come un passepartout per fare carriera in Anas, la più grande stazione appaltante del Paese. È questo il caso di Omar Mandosi, non indagato, che secondo gli investigatori “si sarebbe rivolto a più riprese ai referenti della Inver (…) per ottenere un gradito e prestigioso ricollocamento in Anas”. Non sappiamo se è grazie alle amicizie con i Verdini ma è un fatto che alla fine Mandosi viene nominato responsabile delle risorse umane della società Stretto di Messina la società che dovrà gestire l’opera sulla quale Matteo Salvini ha puntato tutto, il Ponte sullo Stretto.

Report ha chiesto spiegazione sulla sua nomina a Pietro Ciucci, attuale amministratore delegato delle Stretto di Messina Spa su cui non c’è stato nessun processo di selezione pubblico, esattamente come per gli altri 16 dirigenti che ad oggi lavorano alla Stretto di Messina spa: il sito non fornisce nessuna indicazione sui compensi di questi dirigenti.
Pochi giorni dopo l’intervista si è scoperto che Pietro Ciucci si è aumentato il suo di stipendio da 25 mila euro annui a 240 mila. I soldi sono pubblici ma tutte le decisioni appaiono costellate da incontri riservati.

Report poi tornerà sui vini. Con lieviti e aggiunte si possono ottenere vini uguali e prestigiosi anche se provenienti da parti del mondo diverse, ma cosa resta del vero vino dei territori? I produttori di vino che fanno grandi volumi preferiscono spesso un vino standardizzato, facilmente riconoscibile dal consumatore, che ogni anno abbia la stessa gradazione alcolica.

Per ottenere un risultato di questo tipo i produttori devono aggiungere del mosto concentrato rettificato, una misura prevista come straordinaria per aiutare i viticoltori in annate particolarmente avverse che oggi invece sembra diventata ordinaria ed è usata per creare un vino dal grado alcolico standardizzato. “Si sta diffondendo questo meccanismo per cui un Sauvignon prodotto in Australia o prodotto in Francia o prodotto in Sicilia risultano uguali. Il terreno non è più influente, non ha più importanza. Perché tu sai che a quel Sauvignon devi tirare fuori quei sentori che il consumatore ritroverà”, spiega il giornalista Piero Riccardi. Una fonte interna ci ha raccontato come avviene questo processo a livello industriale.

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