Anticipazioni Report, arrivano nuove rivelazioni su Gasparri: “Ci serve nel Palazzo” – IL VIDEO

Stasera a “Report”: Leone Ouazana, patron di Cyberealm, spiega il ruolo del senatore Maurizio Gasparri.

“Gasparri? Mi aiuta a capire lo scenario italiano nel settore della sicurezza”, dice l’italo-israeliano Leone Ouazana quando Report gli chiede perché abbia scelto lui per la presidenza della sua Cyberealm. Lo riporta Il Fatto Quotidiano. Con questa azienda e anche con la partecipata Atlantica Cyber Security, Ouazana offre servizi a soggetti pubblici: proprio Gasparri ha favorito lo scorso 12 luglio un appuntamento dell’italoisraeliano all’Agenzia delle Dogane, per un affare che poi è saltato. Insomma, secondo l’inchiesta di Report in onda stasera, il capogruppo FI in Senato fa il lobbista. Un senatore, vicepresidente del Senato fino a quando si è dimesso nel pieno di questa storia, che fa il lobbista. Dal 17 giugno 2021 è delegato a “curare e gestire i rapporti istituzionali con enti pubblici e privati”.

Il ruolo di Gasparri nella società

Chi meglio di lui, membro della commissione Esteri e Difesa? Come farà il Senato, presieduto dall’ex camerata Ignazio La Russa, a non sanzionarlo per la mancata comunicazione dell’incarico? E come fanno a tenerlo in commissione di Vigilanza Rai quando ha usato quella posizione contro Report, convocando Ranucci quando già sapeva dell’inchiesta? Gli appalti, come sappiamo, li prende Atlantica Digital, colosso in mano al gruppo Smart4 del francese Cyril Roger e dell’italiano Carlo Torino, già coinvolto in un’indagine poi archiviata sulle conferenze di Matteo Renzi negli Emirati Arabi. Report elenca 6,9 milioni di euro da Sogei, l’occhio telematico dello Stato; 132 mila dai Carabinieri; circa mezzo milione dalla Rai “vigilata” da Gasparri. La società che gestisce il Soc, il centro operativo di sicurezza informatica, è però Atlantica Cyber: Smart 4 ne ha ha acquisito il 25% decisivo nel 2022 pagandolo 1,2 milioni di euro a Cyberleam che ne conserva il 24%.

Chi è coinvolto

Sono coinvolti uomini legati agli apparati israeliani, del cui ruolo potrebbe occuparsi il Copasir. Ouazana ha risposto a Report da Israele spiegando di essere impegnato in attività “sensibili” per la guerra di Gaza. Poi c’è Oozi Cats, presunto socio occulto, registrato per l’appuntamento del 12 luglio scorso alle Dogane dove poi non è andato: era il numero uno di Telit, società pubblica italiana venduta all’israeliana Dai Telecom di Cats nel 2003, quando Gasparri era ministro delle Telecomunicazioni di Silvio Berlusconi. Risalgono a quell’epoca i rapporti con l’esponente di Forza Italia, per tre anni consigliere di Telit a Londra. Nel 2006 e nel 2013 Gasparri ha anche ricevuto contributi elettorali per 45 mila euro da una società svizzera legata a Telit e dalla stessa Telit. Nell’affare cyber c’è infine Arik Ben Haim, ex dell’intelligence israeliana, altro partecipante all’incontro alle Dogane. Con il polverone che si è alzato, però, Ouazana e soci potrebbero rinunciare a Gasparri, oggi un po’ ingombrante.

Il ruolo dei francesi e degli israeliani

Francesi e israeliani propongono software di spionaggio anche molto invasivi. “Soluzioni d’attacco –­spiega a Report l’esperto Francesco Zorzi –­ Anche tool hardware per intercettazione massiva che sono attività di fatto vietate”. È il caso di Achille di Magen, simile a Pegasus, usato per l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Ma propongono anche qualche apparente patacca: in una nota al bilancio 2022 Atlantica Cyber si attribuisce un ruolo chiave nella vittoriosa partecipazione di Deloitte ed EY a un’importante gara Consip, valutandone il guadagno possibile in 7 milioni di euro, ma Deloitte ed EY negano qualsiasi collaborazione. Se non mentono la nota è falsa. E le false comunicazioni in bvilancio sono ancora un reato.

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