Ecco quali sono i quattro nuovi reportage che propone Report ai telespettatori.
La prima inchiests della nuova puntata di “Report”ha come titolo “Vino Connection”. Un reportage di Emanuele Bellano con la collaborazione di Chiara D’Ambros e Roberto Persia. Questo approfondimento svela come i produttori, spesso senza scrupoli, riescano a migliorare vini di bassa qualità tramite pratiche enologiche. Aggirando le regole e vendendoli come vini a denominazione. La Repressione Frodi del ministero dell’Agricoltura è chiamata a controllare il settore, ma l’inchiesta rivelerà possibili distorsioni causate da connessioni politiche e interessi industriali.
Le altre inchieste
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Successivamente, l’attenzione si sposta su Venezia con “C’era un cinese a Venezia”. Si tratta di un reportage di Walter Molino e Andrea Tornago. Report esplora il presunto conflitto di interessi del sindaco Luigi Brugnaro, proprietario di LB Holding, un network di imprese con un fatturato di 1 miliardo di euro nel 2022. L’inchiesta, basata su documenti inediti, analizza progetti urbanistici su terreni inquinati e la vendita di edifici pubblici a prezzi stracciati. Segue “Abbiate Cur(i)a di noi”. L’inchiesta approfondisce le difficoltà della Curia di Napoli nella gestione del suo vasto patrimonio artistico e architettonico, tra cui una controversa locazione di una chiesa nel centro storico e un balcone abusivo che deturpa un monumento cinquecentesco.
Infine, “La tela di Vittorio” di Manuele Bonaccorsi con la collaborazione di Thomas Mackinson e Federico Marconi. Si parla di Sgarbi in un caso di presunto furto d’arte legato al critico d’arte. Il reportage si destreggia nei dettagli intricati riguardo a un’opera presentata da Sgarbi, in cui si ipotizza il coinvolgimento di un amico storico collaboratore, Paolo Bocedi, nel furto e nel restauro dell’opera rubata. Sgarbi, interpellato da “Report”, respingerà le accuse. Sosterrà che l’opera era situata in una sua villa e non nel castello indicato nella denuncia del furto. L’ex proprietario della villa, tuttavia, smentirà questa versione.