Questa sera, come ogni lunedì, torna Report. Il fortunato programma condotto da Sigfrido Ranucci sta facendo tanto chiacchierare dopo che la scorsa settimana ha mandato in onda un servizio dedicato alla ministra del Turismo Daniela Santanchè. Anche stasera si preannuncia una puntata imperdibile, con quattro nuove inchieste: il crollo del Ponte Morandi; l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna; un viaggio speciale da Bologna all’isola di Teshima (Giappone); gli sprechi di materiali risalenti al periodo dell’emergenza Covid.
La prima inchiesta della serata si intitolerà “La gallina dalle uova d’oro”, realizzata da Danilo Procaccianti con la collaborazione Andrea Tornago. Si parla del Ponte Morandi di Genova, a quasi cinque anni dal tragico crollo che provocò la morte di 43 persone. Il discorso approfondisce il processo aperto da qualche mese, che vede 59 persone imputate e, in particolar modo, si fa luce sull’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci. Il processo sta chiaramente dicendo che tante persone sapevano le condizioni in cui versava il ponte prima del crollo. Ascolteremo, poi, gli audio originali delle intercettazioni e si pone un interrogativo finale: Autostrade è davvero tornata allo Stato?
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Nell’inchiesta dal titolo “La grande minaccia”, realizzata da Luca Chianca con la collaborazione Alessia Marzi, l’azione si sposta in Emilia Romagna, regione colpita tra nel maggio scorso da un alluvione che ha provocato morti e gravissimi danni: negli ultimi 62 anni sul territorio non aveva mai piovuto tanto. La pianura romagnola è stata inondata e le strade in collina sono sprofondate. Le telecamere di “Report” si sono recate in quelle zone per indagare su ciò che è accaduto e su ciò che potrà accadere in futuro, dopo che il cambiamento climatico ha ribaltato molte prospettive: da una grande siccità si passa a nubifragi devastanti. Il servizio arriva poi fino agli Stati Uniti, presso il corso del Colorado River, un fiumi di straordinaria importanza che, a causa della siccità, è sull’orlo del collasso.
La serata andrà avanti con l’inchiesta dal titolo “‘L’archivio dei battiti del cuore”, realizzata da Alessandro Spinnato con la collaborazione Ai Nagasawa. Cronaca di un viaggio speciale: Daria Bonfietti, presidente dell’associazione familiari delle vittime di Ustica, parte da Bologna insieme agli inviati di “Report” e giunge fino a Teshima, un’isola del Giappone. Nel corso del viaggio si parla della tragedia di Ustica, dell’arte del francese Christian Boltansky, scomparso nel 2021 che ha dedicato la sua opera omnia alla ricerca della memoria, realizzando installazioni sia per il Museo della Memoria di Ustica che per un museo a Teshima; e, per finire, il discorso si sposta su questo luogo del Giappone, per decenni discarica abusiva di rifiuti tossici e oggi centro della più importante triennale d’arte contemporanea giapponese.
La quarta e ultima inchiesta della serata è “Le sorelle del Covid”, realizzata da Lorenzo Vendemiale con la collaborazione di Carlo Tecce. Il servizio parte con un dato: il 30 giugno chiude l’ex struttura commissariale Covid. Ma cosa porta con sé questa data? E cosa resta dell’emergenza Covid? Le tonnellate di materiale inutilizzato vanno oltre il “semplice” spreco: l’indagine di “Report” sottolinea che lo Stato sta spendendo decine di milioni di euro per conservare tutte le mascherine e gli altri articolo non utilizzati.
Intanto il presidente di M5S Giuseppe Conte è tornato a parlare della scorsa puntata di Report: “Sono ormai trascorsi quattro giorni da quando la trasmissione Report ha diffuso ricostruzioni ben precise che gettano una grave ombra sulle attività imprenditoriali della ministra Santanchè. Abbiamo pazientemente atteso che la diretta interessata avvertisse, essa stessa, l’urgenza e la necessità di chiarire, punto per punto, la realtà dei fatti e il proprio punto di vista. Purtroppo l’unica reazione che sin qui la Ministra ha lasciato filtrare è che intende presentare una “querela”. Ma questa non è una risposta che entra nel merito delle accuse, gravi e circostanziate, che le vengono mosse. Il tempo è ormai scaduto. Non possiamo permettere che le nostre più alte cariche istituzionali si sottraggano al principio di “responsabilità politica” che impone di fornire i necessari chiarimenti rispetto a condotte censurabili. La fiducia nelle istituzioni è un “bene comune” che dobbiamo tutti impegnarci a preservare. La Santanchè ha due strade: o viene in Parlamento a diradare in modo puntuale le gravi ombre sul suo operato, oppure fa un passo indietro e lascia l’incarico istituzionale. Presidente Meloni sei d’accordo che non ci sono alternative? Che dici?” #governoseciseibattiuncolpo” si legge nel post di Conte.