Appendino Asfalta il Governo Meloni alla Camera: “Altro record negativo” – IL VIDEO

L’attacco frontale di Chiara Appendino (M5S) contro il governo Meloni è arrivato come un macigno sui banchi della maggioranza. Con un lungo post sui social e dichiarazioni in aula, la vicepresidente del Movimento 5 Stelle ha denunciato il tracollo della produzione industriale italiana, evidenziando come il Paese si sia guadagnato un primato tutt’altro che invidiabile: il peggior calo della produzione industriale in Europa.

“Abbiamo una notizia: il Governo Meloni è ufficialmente primo in Europa”, ha scritto Appendino. “Il problema è che siamo primi in Europa per il calo della produzione industriale, perché a dicembre abbiamo superato in negativo anche la Germania; siamo primi per il costo più alto dell’energia; primi per i salari più bassi; primi per l’età pensionabile più alta; primi per l’evasione fiscale.”

Crisi industriale e accuse al governo: “Basta alibi, servono soluzioni”

Secondo i dati Eurostat, l’Italia ha registrato una delle peggiori contrazioni industriali del Vecchio Continente, superando persino la Germania, tradizionalmente considerata il termometro economico dell’industria europea. Un segnale allarmante che, secondo l’opposizione, è il frutto delle scelte errate del governo Meloni.

Nel mirino della deputata M5S è finito anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, accusato di cercare costantemente scuse per giustificare la crisi:
“Il Ministro Urso continua a dare la colpa a nemici esterni, dalla transizione ecologica all’Europa, mentre noi assistiamo ai suoi fallimenti. Ma cosa aspetta a fare il Ministro? Ammetta che Transizione 5.0 è un flop clamoroso con cui hanno bloccato 6 miliardi e su cui anche Confindustria oggi chiede di intervenire.”
Il riferimento è al piano Transizione 5.0, il programma che avrebbe dovuto sostenere la digitalizzazione e la riconversione ecologica dell’industria italiana. Secondo Appendino, però, il progetto si sarebbe rivelato inefficace, bloccando miliardi di euro senza portare alcun beneficio concreto al settore. Un’accusa pesante che trova eco anche nelle recenti critiche di Confindustria, che ha chiesto interventi urgenti per sbloccare le risorse e stimolare la crescita industriale.

Fondi automotive, crisi aziendali e sgravi fiscali: le richieste di Appendino

Ma il j’accuse della vicepresidente del M5S non si è fermato qui. L’ex sindaca di Torino ha puntato il dito anche contro la gestione del settore automotive, uno dei comparti più colpiti dalla crisi:
“Rimetta i 4,6 miliardi sul fondo automotive, settore già in crisi nera; gestisca i tavoli di crisi; ristabilisca lo sgravio fiscale dell’Ace per le imprese.”

Il fondo per il settore automobilistico era stato inizialmente stanziato per incentivare la transizione verso veicoli elettrici e sostenere la produzione italiana. Tuttavia, secondo Appendino, la gestione del governo avrebbe paralizzato gli aiuti, lasciando il settore in balia di una crisi strutturale aggravata dalla concorrenza estera e dalla lenta adozione delle nuove tecnologie.

Anche sul fronte della fiscalità, la deputata M5S ha chiesto misure concrete per rilanciare le imprese, in particolare il ripristino dello sgravio fiscale dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), uno strumento che incentivava la patrimonializzazione delle aziende e che, secondo l’opposizione, andrebbe urgentemente ripristinato.

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Un governo in difficoltà tra accuse e promesse mancate

Le dichiarazioni di Appendino si inseriscono in un clima politico già incandescente, con la maggioranza costretta a difendersi da crescenti critiche sulla gestione economica del Paese. Se da un lato il governo ha più volte ribadito il proprio impegno nel sostenere l’industria, dall’altro le opposizioni insistono sulla mancanza di risultati concreti.

“Governa da più di due anni,” ha concluso Appendino. “Se tutto ciò che sa fare è trovare scuse, alibi e nemici inesistenti, si faccia da parte e ci liberi della sua incompetenza.”

Un affondo durissimo che lascia intendere che il Movimento 5 Stelle non farà sconti su un tema cruciale come l’industria. Il governo Meloni risponderà alle critiche con nuove misure concrete o continuerà a navigare tra accuse e giustificazioni? Il dibattito è aperto, ma intanto il dato più chiaro resta quello che pesa di più: l’Italia è al primo posto in Europa per il crollo della produzione industriale. Un primato che nessuno vorrebbe vantare.
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