Nel Movimento 5 Stelle (M5S) la tensione è palpabile. Con la fase costituente che culminerà nell’evento NOVA, in programma al Palazzo dei Congressi di Roma, il futuro della leadership è al centro del dibattito. Da una parte Giuseppe Conte fissa condizioni precise per continuare a guidare il Movimento, dall’altra voci critiche come quella di Chiara Appendino mettono in discussione il ruolo del M5S all’interno della coalizione progressista. In questo scenario si aggiungono le provocazioni di Beppe Grillo, che rischiano di complicare ulteriormente il quadro.
Conte e i tre paletti per restare leader
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha tracciato tre condizioni non negoziabili per proseguire il suo ruolo di leadership:
Ridimensionare il ruolo di Beppe Grillo: Conte considera la figura del Garante una struttura “medioevale” che, se mantenuta nella sua forma attuale, lo spingerebbe a lasciare. La questione è cruciale per la riforma dello statuto, che richiede il voto della maggioranza qualificata degli iscritti.
Rafforzare la collocazione progressista del M5S: Dopo anni di oscillazioni, Conte ha spostato il Movimento su posizioni chiaramente progressiste. Qualunque decisione che contraddica questa direzione politica lo allontanerebbe definitivamente.
Apertura alle alleanze programmatiche: Conte sostiene che il M5S debba mantenere la possibilità di stringere accordi, quando le condizioni lo permettono, con altre forze che si oppongono alla destra.
Conte ha ribadito l’importanza di un voto partecipato e consapevole all’Assemblea costituente, invitando gli iscritti a essere protagonisti delle scelte. “Non possiamo più riproporre la logica del vaffa,” ha dichiarato, sottolineando l’esigenza di offrire soluzioni concrete per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Appendino: “Soci di minoranza nella coalizione progressista”
Chiara Appendino, deputata del Movimento ed ex sindaca di Torino, ha espresso un giudizio severo sull’attuale condizione del M5S all’interno della coalizione progressista. “Siamo diventati soci di minoranza,” ha affermato, denunciando una perdita di identità e una dipendenza crescente dal Partito Democratico (PD).
Nel suo lungo intervento, Appendino ha proposto un ritorno alle origini, con battaglie identitarie capaci di riconnettere il Movimento al suo elettorato storico. Tra i temi proposti spiccano:
Il salario minimo.
Una sanità pubblica accessibile.
Il diritto di voto ai sedicenni.
La transizione ecologica.
Appendino ha invitato il Movimento a concentrarsi su sé stesso, evitando di essere “una copia sbiadita” di altre forze politiche. “La politica è semplice: consiste nello scegliere da che parte stare,” ha sottolineato, suggerendo una leadership più autonoma e radicale.
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Un Movimento diviso e il rischio del boicottaggio
Tra i parlamentari vicini a Conte si diffonde il timore di un boicottaggio o sabotaggio dell’Assemblea costituente, orchestrato da esponenti vicini a Beppe Grillo. Per validare le votazioni online serve la partecipazione del 50% più uno degli iscritti, una soglia difficile da raggiungere, soprattutto in un momento di scarsa mobilitazione. Inoltre, per modificare lo statuto e ridefinire il ruolo del Garante, è necessaria una maggioranza qualificata.
Questa incertezza si somma alla crescente delusione per i risultati elettorali. In Umbria ed Emilia Romagna, nonostante la vittoria delle coalizioni progressiste, il Movimento ha registrato un risultato inferiore alle aspettative, alimentando il dibattito interno sulla sua capacità di attrarre consensi.
Grillo e lo sfottò a Conte: L’ultimo dei giapponesi
A complicare il quadro interviene Beppe Grillo con una provocazione sui social. L’immagine del Garante accanto a un uomo che richiama il militare giapponese Hiroo Onoda, noto per essersi rifiutato di accettare la fine della Seconda Guerra Mondiale per 30 anni, è un evidente sfottò a Giuseppe Conte. Il riferimento, con la scritta “Oz Onoda”, allude al soprannome dato da Grillo al leader del Movimento e sembra un segnale di distacco sempre più marcato.
Non è la prima volta che Grillo usa provocazioni per mettere in discussione la leadership di Conte. Già in passato aveva dichiarato che il Movimento aveva il diritto di “estinguersi”, alimentando dubbi sulla sua reale intenzione di sostenere la fase costituente.
NOVA: Un momento cruciale per il Movimento
L’evento NOVA rappresenta una svolta per il Movimento 5 Stelle. Le scelte degli iscritti determineranno non solo il futuro dello statuto e il ruolo del Garante, ma anche il posizionamento politico e la leadership. Conte ha messo in chiaro che non accetterà compromessi su temi fondamentali, mentre Appendino si propone come figura emergente di una possibile nuova fase.
Con un Movimento sempre più diviso tra passato e futuro, NOVA sarà il banco di prova decisivo per capire se il M5S è ancora capace di essere protagonista del panorama politico italiano o se resterà intrappolato in tensioni interne e derive identitarie.