Era stata nominata da Mattarella “Cavaliere al merito della Repubblica” tre anni fa per il suo impegno durante la pandemia. Adesso, però, è stata arrestata con l’accusa di aver “rubato cibo, tablet, televisori destinati ai bambini a rischio”. È quanto si legge sulle prime pagine di tutti i principali quotidiani online, lei è Daniela Lo Verde, preside simbolo del riscatto dello Zen2, la scuola intitolata al giudice Giovanni Falcone.
L’indagine riguarda la gestione dei tanti fondi europei arrivati nella scuola di frontiera: “Arrivano soldi da tutte le parti”, dicevano gli indagati. E lei chiosava, dopo la proroga di un provvedimento: “Quindi? Me ne vado in carcere… il carcere c’è”. Il ministro dell’istruzione Valditara ha disposto la “sospensione immediata” per la preside e presto verrà nominato un reggente. “Saranno inviati anche degli operatori psico-pedagogici – annuncia il ministro – a supporto di tutta la comunità, nell’elaborazione di quanto accaduto oggi”.
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Nella serata di questa sera, durante la trasmissione Dritto e Rovescio condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4, si
Immediate le reazioni del mondo politico ed in particolare degli esponenti del MoVimento 5 Stelle. Barbara Floridia parla di “Rabbia, tanta rabbia. Ma anche sconcerto e dolore. Questo si prova vedendo le immagini che giungono da Palermo, dove i carabinieri hanno filmato e intercettato la preside dell’Istituto Giovanni Falcone, nel quartiere Zen, che insieme ad altre persone avrebbero sottratto pc, tablet e addirittura cibo della mensa destinato ai bambini. Al netto di quelle che saranno gli esiti delle indagini, mi chiedo come si possa tradire la propria missione di preside e di insegnante arrivando a utilizzare la propria scuola, un luogo sacro e il nostro bene comune più prezioso, in maniera così criminosa”.
La presidente della Commissione di vigilanza Rai aggiunge che “Saranno i giudici a stabilire le responsabilità penali, ma quelle immagini restano una ferita difficile da rimarginare. Oggi più che mai esprimo vicinanza alla comunità scolastica della scuola Falcone e di tutto il quartiere Zen di Palermo, e soprattutto rivolgo un pensiero all’insegnante che ha denunciato e grazie alla quale tutto questo è riuscito ad emergere. Ha fatto il suo dovere e soprattutto ha difeso, con la sua azione, le vere vittime di tutta questa vicenda: gli studenti e le studentesse di quella scuola” conclude.