– Si chiude con una vittoria per la trasmissione Report e il suo conduttore Sigfrido Ranucci la questione sollevata dal senatore Maurizio Gasparri, da Fratelli d’Italia e dal Codacons riguardo al servizio “Liguria Nostra”, trasmesso il 27 ottobre in prossimità delle elezioni regionali. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha infatti stabilito che non ci sono state violazioni della normativa sulla par condicio, infliggendo alla Rai soltanto un richiamo formale legato al rispetto dei principi di equilibrio editoriale.
Il Richiamo dell’Agcom: Rispetto dei Principi di Equilibrio
Dopo il consiglio tenutosi ieri, l’Agcom ha confermato che il servizio di Report non è in contrasto con gli articoli 4, 5 e 6 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (Tusma). L’autorità ha ribadito l’importanza di rispettare i principi di equilibrio e di cautela nella trattazione di temi sensibili durante i periodi elettorali, ma ha riconosciuto che il programma di Rai3 ha rispettato i criteri di novità e attualità.
Il servizio in questione era stato trasmesso mentre in Liguria si svolgevano le elezioni regionali e aveva scatenato polemiche per le dichiarazioni di Carmelo Griffo, imprenditore calabrese coinvolto in un’inchiesta sul voto di scambio. Gasparri e il Codacons avevano presentato un esposto, sostenendo che il servizio avesse influenzato il processo elettorale, ma l’Agcom ha respinto questa accusa.
Procura di Genova e Guardia di Finanza: Acquisita la Puntata di Report
La trasmissione è diventata oggetto di indagine della Procura di Genova, che ha incaricato la Guardia di Finanza di acquisire la puntata e tutta l’intervista a Griffo. Nell’intervista, Griffo ha raccontato presunti episodi di voto di scambio che coinvolgono l’ex governatore Giovanni Toti, il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e altri consiglieri regionali della Lista Toti. Griffo ha dichiarato di aver offerto supporto elettorale a Domenico Cianci, promettendo voti in cambio di opportunità lavorative. Tuttavia, le promesse di lavoro non sarebbero mai state mantenute.
Griffo, che si difende dalle accuse di essere un affiliato alla ‘ndrangheta, ha affermato: “Non sono un mafioso, non sono un delinquente. Ho solo cercato lavoro, ma mi hanno dipinto come un pluri-pregiudicato”. Queste rivelazioni hanno portato i magistrati genovesi Federico Manotti e Luca Monteverde a chiedere di visionare l’intero materiale registrato dalla Rai, in vista della conclusione dell’indagine prevista tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
Ranucci e la Redazione di Report: Vittoria sulla Par Condicio
Sigfrido Ranucci ha accolto con soddisfazione la decisione dell’Agcom, che conferma la bontà del lavoro svolto dalla sua redazione. Nonostante le accuse mosse da Gasparri e dai suoi alleati politici, l’autorità ha sottolineato come Report abbia rispettato pienamente le regole editoriali e i criteri di attualità che giustificano la trasmissione di contenuti d’inchiesta. Ranucci non ha mancato di sottolineare l’importanza del ruolo del giornalismo investigativo, che deve essere libero di approfondire temi scottanti anche durante momenti politicamente delicati.
Leggi anche
BEPPE Grillo risponde a Giuseppe Conte: “Sul simbolo? Ecco cosa farò – L’INEDITO SHOCK
Beppe Grillo torna a parlare e lo fa, ancora una volta, con la fermezza che lo contraddistingue. Dopo il video
Il Contesto Politico e le Reazioni
La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, Fratelli d’Italia e il Codacons continuano a denunciare una presunta violazione dei principi di imparzialità, dall’altra i sostenitori di Report vedono nella decisione dell’Agcom una chiara legittimazione del lavoro svolto dalla trasmissione. Il caso sottolinea ancora una volta l’importanza di mantenere l’indipendenza del servizio pubblico, anche quando si tratta di indagini che toccano i vertici della politica regionale.
Conclusioni
La decisione dell’Agcom segna una sconfitta per Maurizio Gasparri e i suoi alleati, ma rappresenta anche un monito per la Rai, invitata a mantenere un costante equilibrio nelle sue trasmissioni. Intanto, l’inchiesta della Procura di Genova prosegue, lasciando aperte molte questioni su una vicenda che potrebbe avere ripercussioni significative sia sul piano politico che giudiziario.