Le recenti dichiarazioni di Alessandro Di Battista sulla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno sollevato un acceso dibattito politico e sociale. In un lungo articolo pubblicato oggi, l’ex deputato ha criticato duramente il silenzio di Meloni sul conflitto in Palestina, definendolo “osceno” e accusandola di subordinazione politica agli interessi di Israele e Stati Uniti.
Il cuore della denuncia
Di Battista si è scagliato contro Giorgia Meloni per non aver menzionato, in due ore e mezza di conferenza stampa, la situazione drammatica a Gaza, dove il conflitto ha causato oltre 46.000 vittime palestinesi, inclusi 20.000 bambini. L’attivista ha puntato il dito contro quella che definisce una complicità silenziosa con “lo Stato terrorista di Israele”.
Secondo Di Battista, la risposta della Presidente a una domanda tardiva e non ufficiale di un giornalista – in cui si chiedeva una posizione sul genocidio in corso – è stata insufficiente e retorica: “Lavoriamo per un cessate il fuoco e per il rilascio degli israeliani rapiti. L’Italia sostiene Gaza con aiuti umanitari”. Tuttavia, l’ex deputato ha ricordato che quegli stessi aiuti spesso non riescono a raggiungere la popolazione a causa del blocco imposto da Israele.
La questione morale e politica
Di Battista ha sottolineato la gravità del silenzio istituzionale della Meloni su temi come i bombardamenti degli ospedali palestinesi, le stragi di civili e il costante aumento delle vittime. L’ex parlamentare ha denunciato la mancanza di una condanna esplicita contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusando Meloni di ignorare deliberatamente le violazioni dei diritti umani per mantenere saldi rapporti diplomatici con Tel Aviv e Washington.
“Perché si comporta così?” si chiede Di Battista. “Perché pensa che per restare al potere sia necessario obbedire a Tel Aviv e Washington. La storia non la assolverà mai.”
La situazione sul campo
Nel suo intervento, Di Battista ha anche evidenziato la brutalità della situazione a Gaza, citando i dati più recenti: nelle 24 ore precedenti la conferenza stampa, altri 74 palestinesi sono stati uccisi e 105 feriti. Ha ricordato le dichiarazioni del Ministro delle Finanze israeliano, che ha apertamente sostenuto l’idea di trasformare le città della Cisgiordania in “nuove Jabalia”, un riferimento alla devastazione totale subita dal campo profughi.
La critica ai media
Oltre a Meloni, Di Battista ha rivolto critiche anche ai giornalisti presenti alla conferenza stampa. Secondo lui, la stampa italiana avrebbe facilitato l’assenza di dibattito sulla questione palestinese, evitando di porre domande su Gaza e costruendo un palcoscenico favorevole alla Presidente del Consiglio.
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Un appello alla coscienza collettiva
Le parole di Alessandro Di Battista rappresentano un appello non solo alla politica, ma anche all’opinione pubblica e ai media italiani. La sua denuncia invita a riflettere sulla responsabilità delle istituzioni e sull’importanza di non ignorare tragedie umanitarie come quella in Palestina.
Conclusione
Le accuse di Di Battista non sono solo una critica alla gestione politica di Giorgia Meloni, ma un grido di protesta contro un sistema che, secondo l’ex deputato, sceglie il silenzio davanti alle atrocità per ragioni di opportunità politica. In un momento di grande tensione internazionale, le sue parole risuonano come un monito per la classe dirigente e per l’intera società.