Cambia tutto per quel che riguarda l'assegno unico universale per i figli a carico. Ecco la comunicazione dell'INPS.
Ci sono importanti novità che riguardano l’assegno unico universale per i figli. È un beneficio economico erogato alle famiglie con figli a carico, destinato a fornire un supporto finanziario per il sostentamento dei minori e dei figli maggiorenni che si trovano in determinate condizioni. Tra queste condizioni rientrano la frequenza di corsi di formazione, l’impegno in attività lavorative o di tirocinio, o lo status di disoccupato in cerca di lavoro. Nel 2024, gli importi dell’AUU sono rivisti al rialzo, con una nuova tabella di erogazione basata sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) delle famiglie. L’Inps ha pubblicato gli importi spettanti per l’annualità 2024 rideterminati in base alla rivalutazione.
Gli importi rivalutati dall'INPS
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Occorre precisare, come riporta Il Messaggero, che l’AUU potranno riceverlo nel mese di marzo le famiglie che ne hanno fatto richiesta e che hanno un figlio a carico. Le regole, però, sono cambiate e la domanda dovrà essere presentata da coloro che, nel 2023, si sono visti sospendere il Reddito di Cittadinanza. “La domanda di Assegno d’Inclusione non vale ai fini dell’Assegno Unico e universale. A differenza del Reddito di Cittadinanza infatti, l’Assegno d’Inclusione non prevede la corresponsione anche della quota integrativa a titolo di assegno unico” questo si legge nella nota Inps.
Ad ogni modo, dal mese di marzo, le persone che hanno intenzione di continuare a percepire l’Assegno Unico devono preparare la domanda con l’ISEE aggiornato. Ma entriamo ancora di più nel particolare e cerchiamo di capire meglio la situazione. Ebbene, per quello che riguarda i mesi di Gennaio e Febbraio, è possibile che l’importo dell’Assegno Unico sia più alto. Poi dal mese di marzo sarà necessario presentare una nuova domanda di AUU per continuare a percepire la somma di denaro spettante. Lo dovranno fare anche le famiglie, o meglio, i nuclei familiari che hanno figli in età compresa tra 18 e 21 anni per i quali è intervenuta la sospensione del RdC nel corso dell’anno 2023. Nel caso in cui la domanda non venisse presentata, l’Inps non può fare altro che garantire, l’erogazione fino e non oltre il mese di febbraio.
Va sottolineato che la richiesta potrà essere presentata entro il 30 giugno e avere con sé l’Isee aggiornato, così da non perdere nemmeno gli arretrati. Nel caso in cui l’Isee non sia valido, l’Assegno Unico verrà erogato con un importo minimo dal mese di Marzo, con la possibilità di adeguare gli importi già erogati nel caso in cui l’Isee venga aggiornato entro il 30 giugno.