La notizia è dell’ultima ora ed è di quelle che farebbero indignare ogni cittadino italiano. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, aumenterà lo stipendio per i capigruppo di Montecitorio: avranno un’indennità extra di 1.200 euro netti. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza della Camera. Avete capito bene.
Le risorse necessarie per fare questa “porcata” saranno prelevate dal contributo concesso ai gruppi parlamentari e quindi, si legge, l’operazione è ad invarianza di spesa rispetto al bilancio complessivo di Montecitorio.
Ma andiamo nel dettagli: ai presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio verrà corrisposta dalla Camera un’indennità aggiuntiva pari a quella già erogata ai presidenti di commissione, pari a 2.226,92 euro lordi al mese, 1269,34 euro netti. L’indennità arriverà anche per i presidenti delle componenti del gruppo Misto, ma ridotta alla metà.
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Secondo l’Ansa, per il 2023 l’indennità aggiuntiva sarà a carico dei bilanci dei singoli gruppi parlamentari. Dal 2024 l’indennità sarà erogata direttamente dalla Camera.
Le risorse necessarie saranno prelevate dal contributo concesso ai gruppi parlamentari e quindi, viene spiegato, l’operazione è ad invarianza di spesa rispetto al bilancio complessivo di Montecitorio. In sostanza, dunque, non ci saranno spese aggiuntive.
Ma cerchiamo di capire a chi andrà questo aumento. In seguito alla delibera dell’ufficio di presidenza della Camera, scatterà un aumento di circa 1270 euro netti per: Tommaso Foti (FdI), Chiara Braga (PD), Riccardo Molinari (Lega), Francesco Silvestri (M5S), Paolo Barelli (FI), Matteo Richetti (Azione), Luana Zanella (EV), Maurizio Lupi (Nci), Manfred Schullian (SVP). Inoltre, è previsto un aumento di circa 635 euro per: Riccardo Magi (+Europa) e Renate Gebhard (SVP).