Attacchi israeliani contro basi italiane in Libano: il M5S insorge. Cosa sta succedendo

 Il Movimento 5 Stelle ha espresso una forte condanna per gli attacchi dell’esercito israeliano contro le basi Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) dove sono presenti anche soldati italiani. In particolare, i parlamentari del M5S delle Commissioni Esteri e Difesa hanno denunciato l’incidente in cui carri armati israeliani hanno colpito con cannonate il quartier generale Unifil a Naqura, causando il ferimento di due caschi blu indonesiani e danni significativi a strutture italiane.

Secondo quanto riportato, un avamposto italiano dell’ONU è stato colpito da un colpo diretto contro l’ingresso del bunker in cui erano rifugiati i soldati italiani, distruggendo il sistema di comunicazione. Inoltre, i soldati israeliani avrebbero sparato contro le telecamere di un altro avamposto italiano, distruggendole. Il M5S ha definito questi episodi “attacchi deliberati e mirati”, sottolineando la gravità del fatto che i militari italiani siano minacciati non da milizie come Hezbollah, ma dall’esercito regolare di Israele.

Il M5S ha chiesto che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riferisca immediatamente in Parlamento sugli eventi e ha sollecitato il richiamo dell’ambasciatore italiano da Tel Aviv, oltre alla richiesta di un pacchetto di sanzioni contro Israele in sede europea.

Leggi anche

Anche l’ex premier e leader del M5S, Giuseppe Conte, è intervenuto con toni duri, affermando su X (ex Twitter): “Fermiamo la follia di questa escalation, fermiamo la furia criminale di Netanyahu”. Conte ha chiesto al governo Meloni di fare immediatamente chiarezza sugli attacchi alle basi Unifil e di prendere provvedimenti per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.

L’episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione, con l’Italia coinvolta in missioni di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, e solleva interrogativi sull’equilibrio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Israele, nonché sul ruolo della comunità internazionale nella gestione della crisi.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini