Il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ha espresso forti critiche sulle recenti riforme proposte dal governo Meloni durante una puntata di Otto e mezzo su La7. Travaglio ha descritto il combinato di premierato, autonomia differenziata e la riforma della magistratura come “una peggio dell’altra”, senza riuscire a stilare una classifica della gravità delle tre proposte. Secondo lui, l’autonomia differenziata rappresenta la minaccia più grande all’unità nazionale e alle finanze pubbliche.
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Travaglio ha sottolineato la fragilità dell’unità nazionale italiana, citando l’esperienza della pandemia di Covid-19 come esempio lampante delle disfunzioni create dalla gestione sanitaria frammentata tra le 21 entità regionali e provinciali autonome. “Non c’era coerenza, non c’era nemmeno un’idea di paese unito,” ha affermato, evidenziando come il lockdown abbia rivelato un quadro “arlecchinesco, anzi pulcinellesco” della gestione italiana.
La preoccupazione principale di Travaglio riguarda l’espansione delle competenze regionali su settori cruciali come la scuola, l’energia, le infrastrutture e i trasporti, aggravando ulteriormente le disuguaglianze e le inefficienze già presenti nel sistema sanitario. La riforma, secondo Travaglio, non farebbe altro che “moltiplicare questo disastro” estendendolo ad altre aree chiave della vita nazionale.
Travaglio ha criticato l’idea che l’autonomia differenziata possa responsabilizzare i presidenti delle regioni meridionali, sostenendo che anche quelli del Nord gestiranno male le risorse. Ha citato le Olimpiadi di Milano-Cortina come esempio di spreco e devastazione territoriale, a dimostrazione della sua tesi.
La conduttrice Lilli Gruber ha chiesto a Travaglio le ragioni dietro l’approvazione di tali riforme da parte del governo Meloni. “Per cambiare la cambiale alla Lega,” ha risposto Travaglio, spiegando che la Lega sostiene il premierato in cambio dell’autonomia differenziata, mentre Forza Italia, con il suo elettorato meridionale, accetta la riforma della magistratura. Travaglio ha concluso sperando che i cittadini comprendano la gravità di queste riforme e le puniscano nelle urne.
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