È successo di tutto al Senato dopo che Roberto Scarpinato del M5S ha fatto un durissimo intervento contro il ministro della Giustizia.
Il ministro della Giustizia è stato il primo, seguito dai parlamentari della maggioranza di centrodestra e perfino da qualcuno delle opposizioni. Hanno tutti abbandonato l’Aula del Senato durante l’intervento di Roberto Scarpinato dei 5 Stelle. Nell’emiciclo sono rimasti solo due leghisti, il capogruppo Massimiliano Romeo e la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno. Un’uscita plateale ad personam, secondo il M5S, “comandata” implicitamente dal guardasigilli Carlo Nordio. Quest’ultimo il primo ad alzarsi e a lasciare l’emiciclo durante la dichiarazione di voto dell’ex collega sulla sua relazione sull’amministrazione della giustizia.
A seguire ad abbandonare l’Aula sono stati nell’ordine Fdi, poi Forza Italia, infine la Lega, ma anche Daniela Sbrollini, renziana. Mentre stava uscendo Maurizio Gasparri ha voluto farsi notare anche con un insulto.
La reazione del Senato
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Scarpinato ha sottolineato la circostanza del Senato completamente deserto. “Noi abbiamo scelto di stare dall’altra parte della barricata. Dalla parte dei cittadini senza potere, dalla parte di quell’Italia che ancora crede nell’onestà e nella Giustizia uguale per tutti. Dunque, bene quest’Aula vuota, resteremo noi a difendere questo Paese”. Una frase che ha concluso la sua dichiarazione di voto, tra gli applausi di tutto il gruppo del M5S. I gruppi parlamentari e il ministro sono rientrati pochi minuti dopo che Scarpinato ha finito di parlare. Tanto che Bongiorno ha temporeggiato qualche secondo prima di iniziare il suo intervento proprio per attendere che il guardasigilli riprendesse posto.
Scarpinato ha pronunciato un lungo atto d’accusa nei confronti delle riforme della giustizia portate a compimento dal governo. Anche con la complicità del centro di Azione e Italia Viva. Sollevando critiche per il fatto che le nuove normative indeboliscano la lotta alla criminalità e in particolare alla corruzione e al resto dei reati tipici dei cosiddetti “colletti bianchi“. E in particolare ha attaccato il ministro Nordio. “Un ministro della Giustizia che, incarnando lo spirito del tempo, si attivi adeguatamente per riformare la Costituzione. In modo da ricondurre l’ordine giudiziario sotto il controllo dei vertici politici“.