Balneari, durissimo colpo per il governo Meloni

Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioni del governo Meloni. La sentenza si riferisce ad un vecchio caso, ma nel dispositivo i magistrati scrivono che anche le nuove norme del Milleproroghe – già attaccate da Mattarella – vanno “disapplicate da ogni organo dello Stato”.
Lega e Forza Italia: “Rivendichiamo la norma, avanti con la mappatura”.

Durissimo il commento delle opposizioni.
Il primo commento è del senatore 5 Stelle Croatti, secondo cui il massimo organo di giustizia amministrativa ha assestato una dura legnata all’esecutivo.

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“I rilievi del Consiglio di Stato erano noti da giorni, ma la pronuncia della sesta sezione depositata ieri rifila un’altra sonora “legnata” alla scriteriata proroga delle concessioni demaniali voluta in modo dissennato e ostinato nel Decreto Milleproroghe da tutti i partiti di Destracentro. Il Consiglio di Stato ha ribadito che non sono possibili altre proroghe. L’Italia è in violazione della direttiva Bolkestein che è autoapplicativa, pertanto va immediatamente favorita la concorrenza soprattutto in quei settori economici dove i beni sono scarsi, come il bene demaniale delle spiagge italiane. Il contrario, dunque, rispetto a ciò che vanno blaterando da giorni i vari patrioti dell’ombrellone. Questa bocciatura fa il paio con la censura arrivata dal presidente Mattarella: le prese in giro di Fdi, Lega e Fi nei confronti degli imprenditori del settore stanno prendendo i contorni della farsa. Senza dimenticare che dopo il Portogallo, da un paio di settimane l’Ue ha avviato un procedura d’infrazione anche nei confronti della Spagna, i cui criteri di assegnazione delle spiagge sono tutt’altro che imparziali e privi di chiari meccanismi concorrenziali. Ecco, la prossima toccherà sicuramente all’Italia, visto che la Meloni e i suoi sodali si ostinano a non comprendere che con questi sconsiderati rinvii si danneggiano imprese e lavoratori del settore, invece che aiutarli. Un asset turistico di prioritaria importanza resta così incagliato in logiche assurde e ormai obsolete, con un grave danno per lo Stato, per le realtà virtuose e anche per tutti i fruitori dei servizi. La Meloni rinsavisca, e spieghi ai vari Gasparri e Centinaio che è il momento della resa. Si torni subito alla road map del ddl Concorrenza”.

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