Pensioni, beffa del governo: cosa cambia con Quota 103

Duro colpo del governo ai pensionati. Ecco come saranno le prossime pensioni e chi vedrà un taglio dell'assegno.

Nella discussione della legge di bilancio, è emersa una serie di modifiche pensionistiche. La più importante è il ritorno di Quota 103, che consente ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, queste modifiche comportano un prezzo per i pensionati. La rivalutazione dei loro assegni, infatti, sarà meno favorevole.

La mossa del governo contro i pensionati

Inizialmente, la legge prevedeva un adeguamento all’inflazione per i trattamenti pensionistici compresi tra quattro e cinque volte il minimo Inps. Poi il governo ha deciso di cancellare questa misura. In base alle norme precedenti, questi pensionati avevano diritto all’85% dell’inflazione del 2023. Tuttavia, hanno poi ridotto questa percentuale al 90%, per poi essere riportata all’85%. Resta quindi invariata la situazione rispetto all’anno precedente.

La differenza è relativamente modesta. Gli importi vanno da 86 a 107 euro l’anno. Questa vicenda evidenzia come abbiano assemblato la manovra di bilancio con misure di propaganda per l’elettorato.

Quota 103

Alcune richieste, come l’incremento dei trattamenti inferiori al minimo, sono state scartate. Rimane però la questione delle riduzioni delle pensioni per alcune categorie di dipendenti pubblici. Inoltre, sebbene il governo abbia reintrodotto Quota 103 per consentire l’uscita anticipata, sono stati imposti vincoli che limitano l’impatto finanziario. Ad esempio il ricalcolo contributivo e un tetto al trattamento massimo.

Capitolo evasione fiscale. Hanno pure modificato la velocizzazione del pignoramento del conto corrente per le cartelle scadute e non pagate. I dettagli, però, li renderanno noti con un prossimo decreto. Povera Italia!

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