Un'inchiesta di Piazzapulita e Il Domani ha rivelato i presunti conflitti di interesse tra il sottosegretario della Lega Durigon e i lavori pagati dall'ente su cui vigila.
L’inchiesta è di Piazzapulita e Il Domani. Secondo quanto riportato, infatti, Paolo Francesco Capone, in qualità di segretario di UGL, avrebbe falsamente attestato il numero degli iscritti al sindacato. Per questo è stato rinviato a giudizio. Il numero degli iscritti, inoltre, andava certificato dal Ministero del Lavoro, il cui sottosegretario all’epoca era, come oggi, Claudio Durigon.
Ed è proprio grazie a UGL che Durigon ha acquistato una casa nella prestigiosa via Cortina d’Ampezzo a Roma beneficiando dello sconto del 30% destinato a coloro che sono inquilini da almeno tre anni. Sarebbe sempre stato il sindacato, infatti, a pagargli l’affitto e le utenze, sia quando ne era vice-presidente, sia da quando è sottosegretario. Ma a quanto pare i benefici non sono solo questi. Anche i lavori di ristrutturazione della casa sarebbero stati pagati dal sindacato.
La rivelazione di Piazzapulita
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In questi giorni si parla parecchio dello scontro fra governo e magistratura. Ebbene, nel mirino dei pm sarebbe finito ancora una volta il sottosegretario leghista Claudio Durigon. Delle nuove carte – di cui è entrato in possesso il quotidiano Il Domani – riaprirebbero il caso sull’appartamento acquistato dall’esponente del Carroccio e fedelissimo del segretario Matteo Salvini. Quando era in affitto, per conto di Ugl, la dimora in cui viveva sarebbe stata ristrutturata per oltre 30mila euro.
La casa a Cortina
Il leghista era entrato in quella casa nel 2017 in qualità di vicesegretario dell’Ugl. Alcuni inquilini hanno chiesto gli atti sulle dismissioni immobiliari Enpaia. Ne è nata una guerra legale. Nel mirino è finito un dirigente dell’ufficio del leghista. I legali al Tar: “Mandare gli atti ai pm e giudici contabili”. L’accusa rivolta a Durigon è di conflitto d’interesse. A pagare i lavori, secondo l’inchiesta, l’ente su cui vigila. Il sindacato – prosegue Il Domani – ha deciso di intestarsi il contratto d’affitto, pagando le mensilità. Un anno dopo però Durigon è diventato sottosegretario al Lavoro nel governo Conte 1. L’affitto è rimasto però in capo ancora a Ugl, che ha continuato a pagare ogni mese. Ecco dunque il conflitto d’interessi: l’Ugl avrebbe garantito l’alloggio non più a un suo dirigente apicale, bensì al sottosegretario del Lavoro, con cui si sarebbe dovuta interfacciare per tavoli tecnici o per portare all’attenzione del dicastero le istanze dei propri iscritti.