Berlusconi, ecco come sta il Cavaliere e quando potrebbe essere dimesso

Come al solito torniamo ad aggiornarvi settimanalmente sulle condizioni di salute di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele di Milano dall’ormai lontano 5 aprile scorso. Berlusconi sta proseguendo le cure in ospedale per combattere la leucemia cronica di cui soffre da tempo.

Per il leader di Forza Italia si tratta del 36esimo giorno di degenza e, per il momento, non è previsto un bollettino medico di aggiornamento sul suo stato di salute da parte dei primari della terapia intensiva e di ematologia, Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri. L’ultima comunicazione dei professori risale a una settimana fa e parlava di un quadro clinico generale “stabile” e “confortante”.

L’ex premier si trova nel reparto di degenza ordinaria, dove è stato trasferito il 16 aprile dopo dodici giorni in terapia intensiva. Resta però il massimo riserbo sulla possibile data delle dimissioni, anche se a inizio maggio, dopo forti insistenze del Cavaliere, si era ipotizzato che potesse lasciare a breve l’ospedale. Ma deve aver prevalso la cautela dei medici più che la forte volontà dell’ex premier.

Il leader di Forza Italia si è fatto rivedere sabato scorso in occasione della convention del suo partito. Non era presente fisicamente, ma ha comunque deciso di mandare un videomessaggio in giacca e cravatta ai suoi colleghi di partito. Nel video Berlusconi ha ripercorso i giorni tra il 1993 e il gennaio 1994 in cui maturò l’idea della sua discesa in campo, a partire da un incontro con i sondaggisti di Fininvest nel 1993 che gli preannunciarono “la vittoria dei comunisti” alle imminenti elezioni anticipate, e le successive tappe fino al suo annuncio in Tv con la Fondazione di Forza Italia.

Ecco cosa ha detto: “In pochi mesi, con i miei più cari amici sapemmo dar vita all’unico partito in Italia che è continuatore e interprete della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista e atlantista e vincemmo le elezioni. Questi valori sono in noi: ci appartengono perché sono quelli più naturali negli uomini liberi del ventunesimo secolo. Noi non siamo professionisti della politica, noi siamo uomini che vengono dal lavoro, dalle professioni, dall’imprenditoria. Anche in questo siamo diversi da loro”, che “non hanno mai lavorato, hanno fatto solo politica, hanno parlato, parlato, parlato e soprattutto sparlato”.

“Forza Italia – ha proseguito poi Berlusconi – è per noi come una religione laica, la religione della libertà di cui parlava Benedetto Croce, una religione del cuore, della mente, un impegno verso noi stessi, i nostri figli, gli italiani. Mi raccomando, andiamo avanti così, con convinzione, entusiasmo, passione. Nessuno riuscirà a sconfiggerci, vedrete che gli italiani ci considereranno i loro santi laici, i santi della loro libertà e del benessere. Sarò con voi con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno del ’94, il futuro è delle nostre idee, il futuro ci deve garantire una vera e completa libertà”.

“Se chiedete ad un parlamentare di sinistra cos’è il comunismo – è un altro passaggio del messaggio – molti di loro non lo sanno o non lo vogliono dire. Non sanno dirti – o non vogliono dirti – che il comunismo dalla sua origine considera lo Stato superiore a tutto, ritengono che lo Stato debba decidere su tutto, che non approvi l’iniziativa economica privata, ritengono che non approvi la proprietà privata; non tutti vogliono ammettere neppure che il Comunismo negli anni di Stalin e di Mao tolse ai contadini la proprietà dei loro campi lasciando morire di fame in Cina ma anche in Ucraina e in Russia più di 80 milioni di persone. Solo in Ucraina la carestia provocata artificialmente dai comunisti determinò almeno 5 milioni di morti. Per molti dei nostri avversari, essere di sinistra è un partito preso, è una moda, è un atteggiamento, un modo per far carriera, magari anche per mettersi in tasca un ricco stipendio parlamentare. Per noi – ha aggiunto – fare politica è invece batterci per i nostri valori, per la nostra libertà, per i nostri figli, per il futuro del nostro paese, fieri e orgogliosi dei nostri ideali”.

“Noi siamo il pilastro essenziale e leale di questa maggioranza, siamo la spina dorsale di questo Governo”, ha rivendicato ancora Berlusconi, che “ha portato a casa risultati di cui siamo orgogliosi”, ma “siamo in campo per far sì che le sue decisioni siano davvero corrette, giuste, equilibrate”. Ha poi rivolto l’attenzione alle elezioni europee del 2024: “L’Europa è il nostro orizzonte di riferimento, solo l’Europa può essere protagonista nelle grandi sfide globali, a cominciare da quella posta dall’imperialismo cinese. Dobbiamo far sì che l’Europa divenga un vero Continente unito, con regole di voto diverse rispetto a quelle attuali. Dobbiamo passare dall’unanimità alla maggioranza qualificata, che io ho proposto possa essere il voto dell’80/85% dei paesi europei”. In Unione europea “dobbiamo avere un’unica politica militare, con una forte cooperazione tra le forze armate di tutti i paesi europei, con un aumento della spesa militare e con un Corpo di pronto Intervento di almeno 300 mila uomini. Tutto questo, che io chiedo dal 2002, non è stato mai realizzato. E purtroppo così, l’Europa, nel mondo, conta poco. Se la Cina, lo dico naturalmente per assurdo, un giorno decidesse di occupare l’Italia, e magari qualche altro paese europeo, non sapremmo assolutamente contrastarla e la cosa migliore che ci converrebbe fare sarebbe quella di andare a scuola a studiare il cinese”.

Sul fronte economico, Berlusconi ha detto che “vogliamo aumentare le pensioni, i salari, gli stipendi che sono rimasti quelli di 20 anni fa. Vogliamo ridurre la pressione fiscale sotto il 40% mentre ora è al 44%. Vogliamo costruire tutte le infrastrutture necessarie per rendere veramente moderno il nostro paese. E ora dobbiamo anche trovare urgentemente una risposta al problema della siccità per far sì che i nostri campi non restino senza acqua e i rubinetti non restino all’asciutto, come purtroppo oggi avviene in alcune nostre città” ha concluso Berlusconi.

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