Bersani attacca Meloni e Telegiornali: “Una narrazione grottesca dei TG italiani” – VIDEO

Nella serata del 18 febbraio 2025, durante la trasmissione “Dimartedì” su La7, Pier Luigi Bersani ha espresso dure critiche nei confronti del vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, e della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Le sue dichiarazioni hanno acceso il dibattito politico, mettendo in luce le tensioni tra le posizioni italiane e quelle statunitensi su temi chiave come l’immigrazione e la libertà di espressione.

Il discorso controverso di J.D. Vance

Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il vicepresidente Vance ha criticato l’Europa per la sua gestione dell’immigrazione e per quella che ha definito una limitazione della libertà di espressione. Le sue parole hanno suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico europeo.

La risposta di Bersani

Bersani ha definito il discorso di Vance “allucinante” e ha criticato la reazione di Meloni, sostenendo che le affermazioni del vicepresidente ribaltano i valori fondamentali dell’Occidente. Ha ironizzato proponendo una risposta simbolica: “Caro Vance, tieniti i tuoi fondamentalisti bigotti che hanno visto Dio, tieniti il Ku Klux Klan e dacci indietro la Statua della Libertà che te l’abbiamo mandata noi, vecchia Europa”.

L’ex segretario del Partito Democratico ha sottolineato l’incoerenza nelle posizioni di Vance, evidenziando che nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti si afferma che tutti gli uomini nascono uguali, con diritti inalienabili come la vita, la libertà e la ricerca della felicità. “Anche i messicani, anche quelli della Groenlandia, immagino anche gli immigrati”, ha aggiunto con sarcasmo.

La posizione di Giorgia Meloni

Quando il conduttore Giovanni Floris ha chiesto a Bersani se Meloni avesse scelto di schierarsi con le democrazie liberali o illiberali, Bersani ha risposto ridendo: “Giorgia Meloni fa il ponte, no? Questa storia del ponte lasciamola ai nostri telegiornali, che, per amor di Dio, ce la raccontino pure, ma è una cosa grottesca”.

Ha criticato la strategia della Meloni di cercare un equilibrio tra le posizioni di Trump e quelle dell’Europa, avvertendo che questo approccio rischia di lasciare l’Italia in una posizione irrilevante: “Questa storia di stare un po’ con Trump e un po’ con l’Europa finisce che non stai né con Trump, né con l’Europa. Non sei né carne né pesce”.

L’importanza del ruolo dell’Italia in Europa

Bersani ha enfatizzato che l’unico modo per l’Italia di avere un peso significativo sulla scena internazionale è quello di assumere il ruolo di paese fondatore dell’Unione Europea. Ha suggerito che, invece di partecipare a riunioni a Parigi, queste dovrebbero svolgersi a Roma, permettendo all’Italia di avere una voce più influente nelle decisioni europee.

Ha concluso esortando la Meloni a mantenere una postura ferma e indipendente nelle relazioni internazionali: “Poi si discute anche con Trump. Ma, perbacco, con la schiena dritta, non sempre inchinandosi un po’ qua e un po’ là”.

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Contesto globale e implicazioni per l’Italia

Le dichiarazioni di Bersani si inseriscono in un contesto globale caratterizzato da tensioni geopolitiche e incertezze economiche. Eventi come l’imposizione di dazi da parte dell’amministrazione Trump e la guerra in Ucraina hanno messo in evidenza la necessità per i paesi europei di aumentare la spesa per la difesa e di rafforzare la coesione interna dell’Unione Europea. Questi sviluppi hanno un impatto diretto sulle economie nazionali e sulle vite dei cittadini, aumentando il senso di preoccupazione e incertezza.

In questo scenario, il ruolo dell’Italia come membro fondatore dell’UE diventa cruciale. Assumere una posizione chiara e decisa all’interno dell’Unione può permettere al paese di influenzare le decisioni chiave e di contribuire attivamente alla definizione delle politiche europee in risposta alle sfide globali.

Le critiche di Bersani alla strategia di Meloni riflettono la preoccupazione che un atteggiamento ambiguo possa indebolire la posizione dell’Italia sia in Europa che nei confronti degli Stati Uniti. Mantenere una “schiena dritta” nelle relazioni internazionali, come suggerito da Bersani, potrebbe essere fondamentale per garantire che l’Italia possa navigare efficacemente attraverso le complesse dinamiche geopolitiche attuali.

In definitiva, le osservazioni di Bersani sollevano questioni importanti sulla direzione della politica estera italiana e sul ruolo che il paese intende svolgere in un mondo sempre più interconnesso e in rapido cambiamento.
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