Pierluigi Bersani è stato ospite a Di Martedì da Giovanni Floris. Tra le altre cose ha detto: “Giorgia Meloni è brava? Non è sicuramente una sprovveduta, però, insomma, non è che siamo a X-Factor. Un presidente del Consiglio lo si giudica valutando dove porta il paese. E lei una coerenza rispetto a una linea che sarà regressiva per l’Italia”.
Poi Bersani ha spiegato: “Meloni ha una linea demagogica e corporativa per cui dice che non dà il salario minimo perché ha paura di danneggiare i lavoratori, ma intanto ha dato ai professionisti l’equo compenso, che è di fatto un salario minimo. Abbiamo un fisco per categorie, il disinteresse per i sistemi universalistici, visto che la sanità sta venendo giù. Prendiamo anche la questione salariale – continua – Ma come fa a ripartire l’economia in Italia se non metti un po’ di soldi in tasca alla gente? Adesso vuole salvare 50mila negozi dando un condono. Ma i negozi li salvi se c’è qualcuno ci entra per comprare, mica coi condoni. Qui c’è un’inflazione micidiale che non è stata affrontata”.
Circa le mirabolanti promesse sventolate in campagna elettorale e oggi in gran parte disattese da Giorgia Meloni, l’ex segretario dem commenta: “Ma lei è la campionessa mondiale della palinodia, del canto nuovo, del passare da una canzone all’altra. E questo è il succo della demagogia: a seconda delle situazioni, sei costretta a rimangiarti le promesse fatte e a inventartene altre. Secondo me, dalla sua politica profondamente divisiva verrà fuori un ‘si salvi chi può’, c’è poco da fare – prosegue – Se i poveri sono quelli che stanno sul divano, se il salario minimo non si dà perché si pensa che farebbe dei danni, se si danno condoni su condoni tutte le volte… Ma un deficiente che paga le tasse, dopo un po’ di tempo, cosa deve fare? Appena può, non le paga neppure lui, eh. E la sanità come la manteniamo? Ragazzi, bisogna fermarla questa deriva qui”.
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Bersani, infine, ha guardato con sconforto l’aula quasi vuota dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cui ha parlato lo scorso 21 settembre Giorgia Meloni. E osserva: “Dimostra che la posizione dell’Italia è debolissima. Su un tema importante come l’immigrazione non puoi staccarti dal cuore dell’Europa. Devi costruire dei rapporti – conclude – e non puoi prescindere dal baricentro nel quale siamo sempre stati con la Francia, la Germania e la Spagna. Ma tu puoi andare da Orban e dirgli che ha ragione a non volere la redistribuzione dei migranti?”.
La carriera politica di Pierluigi Bersani è stata caratterizzata da una profonda partecipazione e un impegno duraturo. Membro del Partito Democratico, ha ricoperto incarichi importanti, tra cui Ministro dell’Industria e della Coesione economica. Bersani è noto per il suo pragmatismo e l’attenzione verso le politiche economiche e sociali. È stato anche Segretario del PD, guidando il partito in una fase cruciale della politica italiana. Nonostante alcune sfide e cambiamenti nel panorama politico, Bersani rimane una figura di riferimento nella politica italiana, con un lungo e significativo percorso alle spalle.
L’ex segretario del Partito Democratico e fondatore di Articolo Uno Pier Luigi Bersani non si è ricandidato alle elezioni del 25 settembre 2022. E in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato perché: «È una cosa normale, come il tempo che passa. Ho fatto 20 anni il parlamentare da ministro, da segretario e da deputato semplice. Penso che basti. Non abbandono la politica, né la compagnia, darò una mano in altre forme. A settant’anni consiglio a tutti di avere disponibilità e non aspirazioni.