Durante la puntata di "di Martedì", Elisabetta Piccolotti ha messo in imbarazzo Italo Bocchino: "Quanto potete andare avanti a dare colpa a quelli che c'erano prima?"
Se ne sono viste un po’ di tutti i colori durante l’ultima puntata di Di Martedì da Giovanni Floris. In studio, fra gli altri, c’erano anche Italo Bocchino ed Elisabetta Piccolotti di Sinistra Italiana. A un certo punto Bocchino tira fuori una polemica sui treni regionali dando la colpa alla sinistra. La deputata gli fa notare che non è stata lei a votarlo e che il governo Draghi era sostenuto soprattutto da Forza Italia e Lega. La deputata ha poi ricordato a Bocchino che questa cosa del dare sempre la colpa a chi c’era prima deve finire. “È passato un anno di governo, quanto potete andare avanti a dare la colpa a quelli di prima?” si chiede Piccolotti. Fioccano applausi in studio.
Il dibattito a DiMartedì
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Anche Alessandro Di Battista è stato ospite a DiMartedì. Parlando dello sciopero di venerdì 17 novembre, ha detto: “Salvini è diventato un ministro patetico e davvero triste, è un ministro ridicolo e anche vicepremier. Io non sono mai stato tenero con i sindacati, ho denunciato spesso conflitti interesse tra politica e sindacati. Ricordo che tre degli ultimi quattro segretari della Cgil, Epifani, Cofferati e Camusso, ma oggi hanno tutte le ragioni.
Salvini è in enorme difficoltà, perché il cavallo di battaglia dell’immigrazione è stato un fallimento. 150.000 immigrati arrivati illegalmente e tra l’altro è anche sparito l’argomento del tema sanzioni alla Russia, non ne parla più. Evidentemente l’hanno tenuto a bada, non so che cosa gli abbiano detto. Poi la questione legge Fornero. Ci hanno vinto le elezioni parlando dell’abrogazione della legge Fornero. Questa finanziaria ha peggiorato la legge Fornero, dunque tira fuori tematiche e linee comunicative che sono penose e patetiche. Dire che vogliono fare sciopero per fare ‘la settimana lunga’ è patetico e inaccettabile.
Negli ultimi anni negli altri Paesi hanno fatto scioperi ben più corposi, ben organizzati. In Germania l’anno scorso tra marzo e aprile hanno bloccato il Paese per chiedere l’aumento salariale del 10%. In Francia, un Paese dove ahimè il popolo quando scende in piazza lo fa in maniera importante, hanno fatto 13 sollevazioni di massa in due mesi per chiedere l’aumento delle pensioni. Io penso che la classe dirigente che abbiamo al governo non abbia nessuna credibilità” conclude Di Battista nel suo intervento.