Non ci sono buone notizie per le famiglie italiane. Nei prossimi giorni, infatti, aumenterà la bolletta della luce. In questo articolo vi spiegheremo per filo e per segno i motivi e quali voci aumenteranno in bolletta. Come scrive il Sole 24 Ore, nei giorni scorsi Arera ha fissato la nuova asticella per la bolletta elettrica del terzo trimestre delle famiglie ancora in tutela. Indicando una sostanziale stabilità dei prezzi (+0,4%) anche per i prossimi tre mesi. Sulla base di questo nuovo livello, il valore di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo, vale a dire quello che ha consumi medi di elettricità di 2.700 kilowattora l’anno e una potenza impegnata di 3 kilowatt, sarà di 23,85 centesimi di euro per KWh, tasse incluse. Vediamo quali voci aumenteranno e quali invece segneranno una contrazione nella nuova fattura della luce.
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La prima voce è rappresentata dalla spesa per la materia energia all’interno della quale, segnala l’Autorità guidata da Stefano Besseghini, crescono del 2% i costi di approvvigionamento dell’energia (+2%, a 11,84 centesimi di euro), mentre l’esborso per la commercializzazione, pari a 2,16 cent, rimane invariato rispetto al dato del secondo trimestre del 2023. Come invariato resta anche la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, che si attesta a 3,99 cent.
Poi c’è il capitolo degli oneri di sistema che servono a finanziare, come noto, attività di interesse generale per il sistema: qui l’asticella segna 2,89 centesimi di euro, in calo del 4,6% rispetto al secondo trimestre del 2023. All’interno di questa voce, vale la pena di ricordarlo, il peso maggiore è costituito dagli incentivi per le fonti rinnovabili (67,55%), seguiti dalle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica (19,12%). Questi due tasselli rappresentano la cosiddetta componente tariffaria Asos. I restanti oneri costituiscono invece l’Arim che include, tra l’altro, anche i fondi per il finanziamento del bonus elettrico (lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico), potenziato al pari di quello per il gas dall’ultimo decreto approvato dal governo.
L’ultima voce è quella delle imposte che vale il 12,5% della bolletta elettrica e che si attesta a 2,97 centesimi di euro. Sotto questo cappello sono inclusi l’Iva e le accise che sono rimaste immutate rispetto all’esborso versato nella bolletta relativa al secondo trimestre dell’anno. Nel complesso evidenzia ancora l’Arera, la spesa nel cosiddetto anno scorrevole (ottobre 2022 – settembre 2023) sarà di circa 1.150 euro, in crescita del 7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.