In questi giorni il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez è intervenuto in diretta a In Onda, la trasmissione di La7 estiva. Tra le altre cose ha parlato del Reddito di Cittadinanza e dei problemi che il governo deve fronteggiare con il PNRR. “Io credo che ci sia un ulteriore problema che riguarda il governo, a un certo punto i nodi vengono al pettine, nel senso che in questi mesi l’economia apparentemente è andata bene, ma proprio in questi giorni ci sono stati segnali cattivi. Abbiamo scoperto che il nostro Pil è in ribasso dello 0,3%, io credo che ci siano molta ideologia e poca pratica e faccio un esempio: è bello dire che gli occupabili avranno sbocchi professionali, ma dei corsi di aggiornamento professionale a settembre non ne vedremo traccia, perché sono diventati delle regioni e le regioni non saranno in grado di organizzarli. Noi sappiamo anche un’altra cosa: che non è sufficiente mandare delle persone che hanno cinquant’anni e hanno neanche la terza media (parliamo del 75% di quelli che vengono considerati occupabili) a fare un corso di aggiornamento professionale perché trovino lavoro” spiega Gomez.
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E ancora, sull’eventualità che Fratelli d’Italia candidi Fitto e Crosetto alle Europee dice “Francamente non avrebbe nessun senso, non so quale sia il retroscena di candidare la sorella di Meloni, Arianna, però lei ha avuto un ruolo importante all’interno del partito. Però ci sono state molte uscite, dal cognato Lollobrigida ad altri ministri, che ci hanno lasciato perplessi” ha detto Gomez.
Tra l’altro nei giorni scorsi vi avevamo già raccontato di come ci siano 16 miliardi del Pnrr a rischio. Progetti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. L’elenco è lungo, nove misure in tutto. Sono alcuni degli investimenti che non vedranno mai la luce. È l’allarme lanciato dal Servizio studi del Parlamento che, in una dettagliata relazione sul monitoraggio dell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza, smentisce l’ottimistica ricostruzione che il ministro Raffaele Fitto ha fornito stamattina alla Camera, in occasione delle comunicazioni del governo sulla revisione dei fondi europei.
La situazione sul PNRR
“Si sottolinea – scrive Repubblica – come il Rapporto” del governo “non specifichi quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr”. In pratica, è l’avvertimento, non si sa dove e in che modo si prenderanno i soldi per rifinanziare i progetti cancellati dal Pnrr.
Il messaggio è chiaro: lo stralcio delle opere, che in tutto valgono circa 16 miliardi, potrebbe comportare la loro mancata realizzazione. Non solo, il Servizio studi fa anche notare come “tale determinazione appare fondamentale al fine di verificare che le fonti alternative di finanziamento dispongano di una adeguata dotazione di competenza e di cassa nell’ambito del bilancio dello Stato”. Significa che i progetti in questione potrebbero non trovare alcuna copertura. Con buona pace della ricostruzione di Fitto.