Briatori attacca Giorgia, Elodie e Geppi Cucciari, ma si smentisce da solo! Ecco perché – INEDITO

Flavio Briatore, noto imprenditore e protagonista della mondanità italiana, ha recentemente fatto parlare di sé non per le sue attività economiche, ma per una dichiarazione a dir poco bizzarra. L’ex team manager di Formula 1 e patron di locali esclusivi si è lanciato in una difesa accorata della premier Giorgia Meloni, attaccando duramente tre figure di spicco dello spettacolo italiano: Giorgia, Elodie e Geppi Cucciari.

L’accusa: “Lo fanno per farsi pubblicità”

Secondo Briatore, la colpa delle tre artiste sarebbe quella di aver criticato la Presidente del Consiglio durante il Festival di Sanremo. Ma il punto più assurdo delle sue affermazioni è la motivazione che ha addotto: a suo dire, queste donne avrebbero parlato di Meloni solo per ottenere visibilità, perché “altrimenti non verrebbero notate artisticamente”.

Un’affermazione che, a conti fatti, si smentisce da sola. Giorgia, cantautrice di fama internazionale, ha vinto il Festival di Sanremo nel 1995 con Come saprei e ha collezionato una carriera di successi lunga trent’anni, tornando sul palco dell’Ariston per la quinta volta. Elodie, una delle artiste più seguite e apprezzate della nuova generazione, ha milioni di ascolti sulle piattaforme di streaming e riempie palazzetti con i suoi concerti. Geppi Cucciari, brillante attrice e conduttrice, è una presenza fissa in TV con programmi di successo, tra cui Splendida cornice su Rai 3.

Eppure, secondo Briatore, queste tre personalità dello spettacolo avrebbero bisogno di criticare Meloni per ottenere attenzione.

La realtà: risposte a domande, non propaganda

Il problema principale delle dichiarazioni di Briatore non è solo l’assurdità del concetto – che chi è già famoso debba ricorrere alla politica per emergere – ma anche la malafede insita nel suo discorso.

Le artiste in questione non hanno utilizzato la politica per promuovere se stesse, bensì hanno semplicemente risposto a domande poste loro durante il Festival di Sanremo. Non si sono presentate con discorsi propagandistici né hanno costruito la loro carriera sull’opposizione politica. Hanno semplicemente espresso opinioni.

L’idea che il mondo dell’arte e dello spettacolo debba restare silenzioso di fronte a questioni sociali e politiche è una narrativa tipica di chi vorrebbe trasformare gli artisti in semplici intrattenitori senza voce. Ma la cultura, la musica e il teatro hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nel dibattito pubblico e nella critica sociale.

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Il servilismo oltre il ridicolo

Le dichiarazioni di Briatore si inseriscono in un quadro più ampio di servilismo nei confronti del potere. Non è la prima volta che l’imprenditore si lancia in difese accorate della destra meloniana, cercando di sminuire chiunque osi criticarla.

Ma nel tentativo di apparire il paladino della premier, Briatore ha finito per dire qualcosa di profondamente insensato: che tre donne di successo hanno bisogno di Giorgia Meloni per essere notate. Il che è come dire che un campione di Formula 1 ha bisogno di una patente per dimostrare di saper guidare.

In definitiva, l’uscita di Briatore è l’ennesima dimostrazione di come il dibattito pubblico venga spesso ridotto a slogan vuoti e accuse ridicole, nel disperato tentativo di difendere chi sta al potere da qualsiasi critica, anche la più legittima.
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