Caos Forza Italia, chi sono i parlamentari che “non danno i soldi” e rischiano il posto

La notizia sta sconvolgendo Forza Italia. Come se non bastasse l’assenza di un leader alla Berlusconi, oggi si viene a sapere che quasi un terzo dei parlamentari azzurri non è in regola con il pagamento delle quote mensili al partito. Avete capito bene. Sono 16 eletti su 61, 11 deputati e 5 senatori, secondo una lista che circola nel partito e che è stata riportata da Il Fatto Quotidiano. Tra questi anche nomi famosi che hanno una certa visibilità pubblica e con incarichi importanti nel governo: c’è la vice capogruppo alla Camera, Deborah Bergamini, la deputata campana Annarita Patriarca, ma anche il senatore Mario Occhiuto, fino alla ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il partito di Berlusconi, insomma, ha problemi di soldi: la famiglia dell’ex premier, nel frattempo, ha fatto sapere che sanerà il debito pregresso. Ma, come ha detto il fratello Paolo Berlusconi, in futuro dovranno essere i parlamentari a sostenerlo.

In occasione del ricordo di Berlusconi a Paestum, il leader in pectore Antonio Tajani ha fatto approvare una modifica allo Statuto che prevede che gli eletti che non pagano le quote mensili decadano da tutte le cariche interne. Secondo le regole i candidati devono al partito 10 mila euro per un seggio nel maggioritario e 30 mila per uno nel proporzionale. A questi, spiega il Fatto, si aggiungono i 900 euro mensili una volta eletti alla Camera o al Senato per contribuire alle finanze del partito. In un anno – da settembre 2022 a settembre 2023 – i 62 parlamentari eletti di Forza Italia avrebbero dovuto sborsare 11.700 euro a testa. Ma il 26% non lo ha fatto. Secondo la lista i deputati sono 12. Bergamini ha pagato tutte le quote nel 2022, nessuna nel 2023. L’ultimo bonifico di Patriarca risale al giugno 2022. Anche Francesco Maria Rubano, che è anche sindaco di Benevento, non avrebbe pagato. Così come Andrea Orsini, vicino a Marta Fascina.

Al Senato invece mancano all’appello Dario Damiani e Claudio Fazzone. Che hanno versato al partito solo i soldi per la candidatura. Poi Mario Occhiuto e Daniela Turnillo. Casellati ad agosto scorso aveva saldato i debiti pregressi con il partito versando 27 mila euro tutti in una soluzione. Ma da allora, sempre secondo il dossier del Fatto, ha pagato solo la quota di 900 euro a settembre 2022 e altri 8.100 ad aprile. In questo modo Casellati avrebbe quasi ripagato la candidatura nel maggioritario in Veneto. Intanto il debito del partito ammonta a 92 milioni di euro. E le elezioni europee si avvicinano.

Una situazione che sta creando diversi malumori in Forza Italia, anche perché la percentuale dei morosi si alza molto tra i consiglieri regionali. Le casse sono in rosso. Il partito ha un debito monstre di 92 milioni e, per quanto la famiglia Berlusconi possa continuare a garantire per il partito, difficilmente potrà sostenerlo per la campagna elettorale delle Europee: la legge Spazzacorrotti di Alfonso Bonafede impone un finanziamento massimo a persona di 100 mila euro. Il sostegno annuale di Paolo Berlusconi e dei figli di Silvio, Marina, Luigi ed Eleonora quindi non basterà più. Per la campagna elettorale servono cifre a sei zeri e senza il contributo dei parlamentari la questione si fa molto complicata.

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