Caos nel governo: Meloni infuriata con Lollobrigida, ecco il motivo

Dopo il caso di Lollobrigida e il treno fatto fermare a Ciampino, Giorgia Meloni si sarebbe infuriata con il ministro. Ecco cosa è successo.

A quanto pare, Giorgia Meloni non ha preso bene la “fermata straordinaria” a Ciampino del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dal treno che da Roma avrebbe dovuto portarlo a Caivano. Mercoledì scorso, quando Il Fatto ha rivelato la notizia, la premier ha chiesto spiegazioni a Lollobrigida (che è anche compagno della sorella Arianna) e gli avrebbe rimproverato la decisione di scendere dal treno, dicono due fonti a conoscenza del colloquio che chiedono l’anonimato per parlare della questione.

La reazione della presidente del consiglio

Meloni si sarebbe arrabbiata con Lollobrigida sia per il danno di immagine che da lì a poche ore avrebbe coinvolto tutto il governo ma anche per la decisione di chiedere di poter scendere dal Frecciarossa alla segreteria dell’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi: una richiesta che esporrebbe l’esecutivo a un “debito” nei confronti dei vertici della partecipata che Meloni non vuole avere. La telefonata è partita mentre Meloni si stava imbarcando per Berlino per il bilaterale con il cancelliere Olaf Scholz e la firma del patto d’Azione con il governo tedesco. Nel frattempo in Italia il caso stava diventando politico. L’entourage di Lollobrigida sperava che il caso si sgonfiasse presto visti i rapporti trasversali che ha il ministro con l’opposizione, ma a metà mattina sono stati Matteo Renzi e Giuseppe Conte ad attaccarlo chiedendo le sue dimissioni.

Il resoconto della vicenda

La premier, dunque, ha telefonato a Lollobrigida per chiedergli una ricostruzione accurata di quanto successo il giorno prima e capire quanti altri dettagli potessero ancora emergere. Poi, secondo le stesse fonti, ha espresso al ministro tutto il suo imbarazzo per la fermata ad hoc a Ciampino. In primis, conferma chi conosce bene la premier, Meloni non sopporta gli atteggiamenti da “privilegio” dei suoi dirigenti di partito, tanto più se questi sono messi in atto abusando del proprio ruolo al governo. In secondo luogo la premier non ha apprezzato la scelta di Lollobrigida e della sua segreteria di contattare l’ufficio dell’amministratore delegato di Trenitalia Corradi che in primavera punta a prendere il posto di Luigi Ferraris ai vertici delle Ferrovie dello Stato. La premier non vuole mettersi nelle condizioni di dover restituire dei favori a qualcuno, è il ragionamento che ha fatto al ministro. D’altronde Meloni è la stessa che, dalla formazione del governo al caso Giambruno, ha ripetuto più volte una frase rivolta a Forza Italia e alla famiglia Berlusconi: “Non sono ricattabile”.

Cosa è successo dopo la telefonata

La premier, dunque, ha telefonato a Lollobrigida per chiedergli una ricostruzione accurata di quanto successo il giorno prima e capire quanti altri dettagli potessero ancora emergere. Poi, secondo le stesse fonti, ha espresso al ministro tutto il suo imbarazzo per la fermata ad hoc a Ciampino. In primis, conferma chi conosce bene la premier, Meloni non sopporta gli atteggiamenti da “privilegio” dei suoi dirigenti di partito, tanto più se questi sono messi in atto abusando del proprio ruolo al governo. In secondo luogo la premier non ha apprezzato la scelta di Lollobrigida e della sua segreteria di contattare l’ufficio dell’amministratore delegato di Trenitalia Corradi che in primavera punta a prendere il posto di Luigi Ferraris ai vertici delle Ferrovie dello Stato. La premier non vuole mettersi nelle condizioni di dover restituire dei favori a qualcuno, è il ragionamento che ha fatto al ministro. D’altronde Meloni è la stessa che, dalla formazione del governo al caso Giambruno, ha ripetuto più volte una frase rivolta a Forza Italia e alla famiglia Berlusconi: “Non sono ricattabile”.

Lollobrigida candidato alle europee?

Dopo la telefonata, su input di Palazzo Chigi, è stata decisa la linea comunicativa: attaccare Renzi per l’incoerenza delle polemiche visto che quest’ultimo usava un aereo Air Force One, spiegando la correttezza del comportamento di Lollobrigida e l’importanza del suo incontro istituzionale a Caivano. Su questo si è concentrata la macchina della comunicazione di Fratelli d’Italia, a partire dalla prima nota ufficiale del capogruppo alla Camera Tommaso Foti. Pubblicamente, invece, Meloni ha evitato occasioni in cui potessero chiederle un commento sulla notizia. Ieri mattina ha preferito non presentarsi al Forum del Turismo di Baveno, dove invece è arrivato mezzo governo. Se le verrà chiesto, però, la premier dovrà difendere pubblicamente il suo ministro dell’Agricoltura, come già ha fatto con la ministra Daniela Santanchè, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e l’allora compagno Andrea Giambruno. Meloni non vuole sconfessare pubblicamente i propri fedelissimi. I rapporti tra Meloni e il ministro sono altalenanti e la premier vorrebbe candidarlo alle elezioni Europee per fargli fare il commissario all’Agricoltura. Quest’ultimo però sta facendo resistenza perché teme di perdere potere nel governo e, come ha raccontato Il Fatto, nei giorni scorsi in una chat di amici e parlamentari di Fratelli d’Italia ha detto che non intende candidarsi. Ieri lo ha confermato a La Stampa: “Non mi candido alle elezioni europee”.

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