Caos Sangiuliano, possibile sostituzione? Ecco chi e come lui si difende. Le ultime – VIDEO

Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MAXXI, è stato avvistato all’interno del Ministero della Cultura, presso la storica sede di via del Collegio Romano. La sua presenza ha immediatamente catturato l’attenzione dei giornalisti presenti, ma Giuli ha scelto di mantenere il silenzio, evitando qualsiasi dichiarazione.

Il nome di Giuli è recentemente emerso come possibile successore dell’attuale Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel caso in cui quest’ultimo decidesse di dimettersi. Sebbene non ci siano conferme ufficiali, la visita di Giuli potrebbe essere interpretata come un segnale di preparazione per un possibile cambio di leadership all’interno del Ministero.

Nel frattempo, la situazione attorno a Sangiuliano continua a essere controversa. Secondo quanto riportato da alcune fonti giornalistiche, il ministro avrebbe fatto alcune dichiarazioni paragonando la sua situazione personale a quella di altri politici, tra cui Matteo Salvini e Dario Franceschini, in relazione alle loro vicende sentimentali. Questi commenti sono stati percepiti come un’ammissione implicita di un legame personale tra Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, aggiungendo ulteriori tensioni alla sua posizione.

Sangiuliano ha anche affrontato il tema dell’uso dell’auto blu, sottolineando che si tratta di un veicolo con tutela dei carabinieri, utilizzato per motivi di sicurezza. Ha dichiarato che Boccia “ci è salita sempre e solo con me, mai da sola,” e ha rassicurato che non vi è alcun materiale compromettente sui social media della donna: “Nessun documento sensibile, nessun video, al massimo qualche foto privata, ma nulla di più o qualche messaggio della chat di WhatsApp con i cuoricini, non c’è altro.”

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Il ministro ha difeso la sua integrità, affermando: “Io sono una persona perbene, non ho fatto nulla di sbagliato, non ho infranto regole. Mi chiedo come si faccia a chiedere le mie dimissioni per questa vicenda costruita sul gossip quando ci sono altri ministri o membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della mia.” Ha concluso sostenendo che la vicenda è ormai chiusa: “La cosa si è interrotta e basta, non c’è altro da dire.”

Questa sera, Sangiuliano sarà intervistato al Tg1 alle 20:00. L’intervista potrebbe essere un’occasione per chiarire ulteriormente la sua posizione e le sue intenzioni future.

La presenza di Alessandro Giuli al Ministero della Cultura potrebbe segnare un cambiamento significativo, ma rimane da vedere se si tratti solo di un incontro formale o di un preludio a un nuovo incarico. La situazione resta fluida e il settore culturale italiano attende con interesse ulteriori sviluppi.

– Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è intervenuto questa sera nell’edizione delle 20:00 del Tg1, condotta da Giammarco Chiocci, per chiarire il cosiddetto “caso Boccia”. Durante un’intervista di circa 15 minuti, il ministro ha affrontato la questione, sottolineando che non sono stati commessi reati e che si tratta di una vicenda privata.

Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, l’intervista sarà trasmessa integralmente subito dopo il telegiornale. Sangiuliano ha confermato pubblicamente quanto già dichiarato alla premier Giorgia Meloni durante un confronto privato a Palazzo Chigi. Ha ribadito che il ministero non ha sostenuto alcun costo per i viaggi e gli alloggi di Maria Rosaria Boccia, imprenditrice campana, e che quest’ultima non è entrata in possesso di alcun documento riguardante la sicurezza del prossimo G7 della Cultura.

Il ministro, visibilmente emozionato, ha espresso le sue scuse alle persone a lui vicine che, loro malgrado, sono state coinvolte nella vicenda. “Mai speso soldi pubblici, non sono ricattabile”, ha affermato Sangiuliano durante l’intervista, facendo riferimento alla sua relazione con Boccia, motivo per cui le avrebbe revocato un incarico precedentemente assegnato.

Inoltre, Sangiuliano ha rivelato di aver presentato le proprie dimissioni alla premier Giorgia Meloni, le quali sono state respinte. “Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico”, ha spiegato il ministro, ribadendo che non c’è stato alcun utilizzo improprio di fondi pubblici e che la sua posizione non è vulnerabile a ricatti.

L’intervento di Sangiuliano arriva in un momento delicato per il Ministero della Cultura, con l’attenzione pubblica concentrata sulla gestione delle risorse e sulla trasparenza delle operazioni governative. Le sue parole al Tg1 mirano a rassicurare l’opinione pubblica e a chiarire la sua posizione in merito a questa vicenda, che egli definisce strettamente personale e senza implicazioni penali o amministrative.
Ecco un estratto:

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