È di poche ore fa la notizia secondo cui sarebbe stato annullato il processo a una 26enne che percepiva da tempo il reddito di cittadinanza illecitamente.
La ragazza adesso non verrà più sottoposta a processo. Il caso, uno dei primi se non il primo in Italia, è avvenuto a Roma dove l’imputata, una 26enne, ha visto annullarsi la richiesta di rinvio a giudizio a suo carico presentata dal PM al giudice per le udienze preliminari.
Secondo le ultime indiscrezioni, per il giudice la norma che prevede il reato, contestato alla donna dalla Procura di Roma, nel frattempo è stata abrogata con l’ultima legge di bilancio.
L’imputata ha percepito il sussidio per 10 mesi senza però avere i requisiti per ottenerlo: 800 euro mensili di assegno deciso dal primo governo Conte, infatti la ragazza viveva con la sua famiglia e all’interno di questa il reddito totale eccedeva la soglia sotto il quale veniva riconosciuto, con la vecchia legge, il reddito di cittadinanza.
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Dopo un attento valutazione il giudice ha respinto gli atti alla Procura invitandola a contestare un reato ancora in essere e non quello abolito. Il reato è stato infatti abrogato con l’ultima legge di bilancio, a decorrere dal primo gennaio 2024.
E il caso della 26enne di Roma è il primo fra i molti che potrebbero presentarsi con effetti difficili da pronosticare sul contrasto a un fenomeno illecito e molto diffuso.