Danilo Toninelli non è uno che le cose le manda a dire. Da quando non è più in Parlamento, l’ex senatore del M5S si sta spendendo molto per fare controinformazione sui social. Nell’ultima diretta sul suo canale Youtube, Toninelli ha risposto alle domande degli utenti che gli chiedevano cosa ne pensasse dei recenti casi di La Russa e Santanchè. Toninelli ha parlato di quanto accaduto a 360 gradi, ricordando pure il silenzio della presidente del consiglio Meloni intorno alla vicenda che ha coinvolto il figlio di La Russa accusato di stupro.
In sostanza Toninelli ha voluto dire che questi al governo sono come al solito garantisti e pacati con gli amici, forcaioli ed esagitati con tutti gli altri. Vale anche per il delicato tema della violenza sessuale. Quando in passato le notizie di cronaca – con indagini spesso ancora tutte da fare – riguardavano presunti molestatori stranieri e Fratelli d’Italia stava all’opposizione, era un tripudio di “vermi” (testuale: “branco di vermi magrebini”, agosto 2017), “bestie”, “animali” e altri epiteti; né ci si faceva troppi problemi a invocare la castrazione chimica oppure in alternativa una pena di 40 anni di carcere.
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Addirittura lo scorso anno, ricorda Repubblica, con la campagna elettorale per le Politiche in corso, Meloni condivise sui propri canali social il filmato di uno stupro in strada a Piacenza, ad opera di un uomo di colore. Tutto faceva brodo per alimentare la macchina del consenso centrata su un’aggressiva retorica anti-immigrazione e in chiave securitaria. “Adesso lo Stato indagherà?”, si domandava sempre nel 2017, con quel fare un po’ complottista, riguardo a un tentativo di stupro subìto da una ragazza romana (e presunto aggressore bengalese).
Toninelli commenta il caso Santanchè
Invece sul caso che coinvolge il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache, la presidente del Consiglio sceglie un rispettoso e istituzionale silenzio. E pensare che esattamente dieci anni fa (29 maggio 2013) sempre Meloni intervenne in aula alla Camera per annunciare il sì di Fratelli d’Italia alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Un sì poi smentito sei anni dopo in europarlamento dai suoi eletti, ma comunque quel giorno Meloni fece un intervento sul tema con La Russa accanto a lei ad ascoltarla: “La violenza sulle donne qui e oggi è ancora la violazione dei diritti umani più diffusa in assoluto. In Italia nella quasi totalità dei casi la donna sceglie di non denunciare, oltre il 90 per cento di quelle che subiscono violenza sessuale, ed è un tipo di violenza che a volte le perseguita per anni, per decenni”. Quando Meloni a fine discorso si rivolse all’allora presidente della Camera Laura Boldrini (“Mi consenta di far notare che anche in questo dibattito sono soprattutto le colleghe donne a intervenire, questo tradisce un problema culturale, la violenza sulle donne non è un problema delle donne ma della società”) il fino a quel momento imperturbabile La Russa ebbe qualche secondo di ilarità, con faccette e sorrisini: forse gli conveniva prendere sul serio l’argomento.
Toninelli ha parlato anche del caso di Daniela Santanchè. Ieri fra l’altro la trasmissione Report ha fatto vedere un altro servizio in cui svelava nuovi retroscena che riguardano la ministra del Turismo. Per Toninelli è chiaro che la Santanchè si debba dimettere, cosa che hanno chiesto a gran voce sia lo stesso Movimento 5 Stelle che gran parte delle opposizioni. L’unica cosa che ha saputo dire Meloni, però, su questa vicenda, è di riferire al Senato. Santanchè lo ha fatto, ma piano piano stanno uscendo nuovi agghiaccianti retroscena. Cos’altro deve succedere perché si dimetta? Ecco il video integrale di Toninelli su Youtube.