Caso Crosetto, Travaglio a DiMartedì: “Altro che nuova destra, è vecchio berlusconismo” IL VIDEO

Ospite in collegamento a DiMartedì, Marco Travaglio ha commentato la vicenda di Crosetto contro i giudici, paragonandolo a Berlusconi.

Ospite in collegamento a DiMartedì, Marco Travaglio ha commentato la vicenda di Crosetto contro i giudici, paragonandolo a Berlusconi.​ Travaglio dice: “Mi ricorda il berlusconismo. Perché se tu passi cinque anni al governo a guardarti le spalle dai magistrati, poi alla fine dei giochi ti chiedi: ‘ma che ho fatto in questi cinque anni? Niente’. Quindi questi qui stanno mettendo le mani avanti, perché è evidente che stanno per beccare qualcun altro con le mani nella marmellata. Ma poi se qualcuno avesse fatto qualcosa, andasse a farsi processare e si facesse assolvere, invece di parlarne prima” spiega Travaglio nel suo intervento.

Il nuovo libro di Travaglio

“Israele e i palestinesi in poche parole” è il nuovo libro di Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, in libreria e in edicola dal 17 novembre. In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l’Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d’Aosta) in due Stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei “fratelli” oltreché dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all’unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l’Egitto.

Poi nel 1993 lo fa anche l’Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall’assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d’un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent’Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.

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