Luca Sommi ha commentato il caso di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia che a Capodanno ha ferito una persona con un'arma.
Luca Sommi ha commentato il caso di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia che a Capodanno ha ferito una persona con un’arma. “Possedere un’arma è pericoloso. E meno male che non ci è scappato il morto” dice Sommi nel suo video. “Per me le armi devono tenerle solo le forze dell’ordine, non è normale che uno spari la notte di Capodanno per farsi grande coi suoi amici. Per di più se sei un deputato della Repubblica” spiega il giornalista nel suo ultimo video. Ma torniamo a cosa è successo la notte del 31 dicembre. In fondo all’articolo trovate il video integrale di Luca Sommi.
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«Non è andata come dice Pozzolo. Io non ho mai raccolto da terra né toccato quella pistola». A 72 ore dal cenone dello sparo nella sala della Proloco di Rosazza, il borgo di 99 anime a 70 chilometri da Torino, in provincia di Biella, Luca Campana, l’elettricista di 31 anni, rompe il silenzio. Affida al suo avvocato Marco Romanello poche parole. Che smentiscono la versione resa dal trentottenne deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo ai carabinieri del comando provinciale di Biella. Aveva detto: «La pistola è caduta in terra, quel ragazzo l’ha raccolta ed è partito lo sparo».
Dopo l’intervento di microchirurgia per rimuovere l’ogiva dalla coscia sinistra, Campana, è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di 10 giorni. Si trova nella sua casa, a Candelo, la piccola frazione a cinque chilometri da Biella. Dove abita con la compagna e i due figli di sette e quattro anni. L’operaio specializzato cerca di dimenticare il Capodanno di terrore. La sua versione combacia con un’altra testimonianza già acquisita dagli investigatori coordinati dalla procuratrice capo di Biella Teresa Angela Camelio. È quella di un agente di polizia presente al cenone, che inchioderebbe Pozzolo come l’uomo che impugnava la pistola quando è partito lo sparo. «La cena era finita, stavamo andando via — dice l’agente presente alla festa di Rosazza. È arrivato Pozzolo, era allegro. Ha tirato fuori la pistola per mostrarla ai presenti, senza che nessuno gliel’avesse chiesto, ed è partito il colpo. C’erano dei bambini, abbiamo avuto paura» si legge su Repubblica.