Caso Santanchè, l’audio di Bocchino da Giletti nel 2018: “La tua società ha 6 milioni di…” E spunta la petizione per chiederne le dimissioni

Per capire meglio il caso Santanchè e la mala-gestione di alcune società dell’attuale ministra del turismo, dobbiamo tornare per un attimo all’aprile del 2018, quando Italo Bocchino (ex deputato del centrodestra e direttore del Secolo d’Italia) interviene in collegamento telefonico a Non è l’Arena da Giletti per attaccare il conduttore e la Santanchè, presente in studio.

“Vorrei che tu venissi in trasmissione con le buste paga di quando eri pagato dalla Rai, cioè soldi dei contribuenti, e vediamo chi dei due ha guadagnato di più e tutti e due parliamo di quello che abbiamo fatto per gli italiani” incalzava Bocchino prendendo di mira Giletti. Che rispose: “Guarda che io alla Rai ho reso molto ma molto di più. Vadano a chiedere agli altri che pigliavano i milioni di euro e si sono fatti fare anche le società di produzioni! Tanto per essere chiari, tu fai il politico e io faccio il conduttore”.

Nel putiferio in diretta Bocchino ha poi attaccato Santanchè dicendo (testuali parole): “La tua società ha 6 milioni di euro di debiti, tu un mercato ce l’hai…” aveva detto Bocchino a Santanchè. La quale era andata su tutte le furie, ma abbiamo poi visto in questi giorni che fine ha fatto con le sue società Visibilia e Ki Group dopo l’inchiesta di Report. A tal proposito, Il Fatto Quotidiano ha indetto una petizione per chiedere le dimissioni della ministra del Turismo:

La petizione per far dimettere Santanchè

“La ministra del Turismo, senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, il 5 luglio ha mentito al Parlamento affermando “sul suo onore” di non essere indagata. Le sarebbe bastato fare presentare domanda dai suoi avvocati alla Procura della Repubblica di Milano che indaga sul crack del suo ex gruppo quotato Visibilia per sapere che da novembre del 2022 è iscritta nel registro degli indagati, con altri, per le ipotesi di reato di falso in bilancio e bancarotta. L’iscrizione è scattata per la grande mole di debiti accumulati negli anni sia verso il Fisco che altri creditori, saldati solo parzialmente dall’autunno scorso quando Santanchè ha saputo delle indagini. Anche se i versamenti tardivi salvassero le società dal fallimento, resterebbe l’accusa dei falsi in bilancio che due relazioni di un professore della Bocconi redatte come tecnico dei Pm di Milano affermano siano scattati già almeno dal 2016, quando Santanchè era principale azionista nonché amministratrice del gruppo quotato. Un’altra indagine per manipolazione del mercato di Borsa, per ora contro ignoti, della Procura milanese riguarda anche i gruppi Bioera e Ki Group, attivi nell’alimentare biologico e gestiti per anni da Canio Mazzaro, ex compagno della Santanchè e padre di suo figlio Lorenzo, nei quali la ministra ha avuto ruoli di consigliere di amministrazione. Società decotte per debiti verso fornitori strozzati, dipendenti non pagati e senza liquidazione, banche non rimborsate, contributi pubblici da 2,7 milioni per il Covid che ora le società non intendono rimborsare allo Stato. Anche Visibilia avrebbe falsificato le dichiarazioni Inps sulla cassa integrazione Covid, facendo lavorare una dipendente segnalata invece in cassa a zero ore, mentre la ministra lamentava di aver anticipato ai suoi dipendenti gli aiuti Covid erogati dal governo che invece arrivarono solo mesi dopo dall’Inps.

Questi non sono la disciplina e l’onore richiesti ai membri del Governo dall’articolo 54 della Costituzione. Daniela Santanchè deve dimettersi” si legge sul sito ioscelgo.org. Clicca qui per firmarla anche tu!

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