Caso Sgarbi, parla l’autista: “Quando mi fece assessore…” La rivelazione shock

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato le rivelazioni fatte dall'autista di Sgarbi, il quale lo nominò assessore diverso tempo fa. Ecco cosa ha detto.

In questi giorni si continua a parlare del caso Sgarbi. A parlare questa volta è un altro ex autista del sottosegretario alla Cultura che venne nominato assessore all’antimafia il 23 marzo 2012 a Salemi, la cittadina siciliana in cui Sgarbi é stato sindaco. Pasquale La Mura oggi ha 55 anni e lavora per un imprenditore. “Non provo rancore – dice a Il Fatto Quotidiano – per Sgarbi, tutt’altro. Se parlo oggi di questa vicenda è perché penso sia ora che in questo Paese gli autisti dei politici abbiano diritto a contratti regolari e trattamenti adeguati”.

La rivelazione dell'autista-assessore

Lui si chiama La Mura e racconta così quel periodo particolare della sua vita. “Sono stato il suo autista dal 2006 al 2012”. Prima era stato un commerciale, poi l’autentica folgorazione: “Grazie a Vittorio sono stato nei migliori alberghi d’Italia, con lui ho girato dappertutto e ho conosciuto persone influenti, un’esperienza incredibile, che ho scelto e oggi non rinnego”.

Certo, c’era anche un prezzo da pagare ed era – prosegue Il Fatto – “la vita alla mo’di Sgarbi”, con le sue “sregolatezze”. Racconta Pasquale di corse a rotta di collo su e giù per l’Italia. “Diceva ‘andiamo, dobbiamo essere a Roma” e io facevo Milano-Roma in tre ore e mezza, come un Frecciarossa. Non c’erano sabati e domeniche, la notte e il giorno si invertivano”. Finché un giorno, dalle parti di Ferrara, una paletta rossa si alza per lui.

Poi a La Mura tolgono la patente per alcuni mesi. “Non ero con lui, ma lo stavo raggiungendo. Si dimostrò comprensivo”. Sgarbi, dopo che il suo driver ha perso la patente, ha trovato il modo di garantire lo stesso uno stipendio da 1.000 euro al mese, pagato però con i soldi pubblici.

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