Vittorio Sgarbi ha avuto il coraggio di chiedere un milione di euro di risarcimento a Report e al Fatto per diffamazione.
Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi annuncia che chiederà 1 milione di euro di risarcimento ciascuno a Report e Il Fatto Quotidiano. Il motivo? Per «la campagna diffamatoria costruita attorno al furto di una tela dal castello di Buriasco». «La sequela di menzogne, illazioni e sospetti diffusi quotidianamente contro di me, frutto di ricostruzioni completamente false, costituiscono una grave diffamazione per la quale ho chiesto ai miei avvocati di chiedere 1 milione di euro di risarcimento ciascuno alla ‘Rai’ e a ‘Il Fatto Quotidiano’. Una campagna diffamatoria sistematica, chiaramente costruita a tavolino, con accuse infondate, senza contraddittorio, con un teorema preconfezionato, con l’evidente proposito di delegittimarmi» dice il critico d’arte.
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Il sottosegretario, inoltre, replica in un comunicato «alle nuove menzogne diffuse stamane dal quotidiano Il Fatto». «Contrariamente a quanto scritto dal solito Thomas Mackinson, non corrisponde a vero che io sia debitore nei confronti dell’ex Pm Antonio Di Pietro, dello storico Daniele Benati e del consigliere di Forza Italia Giovanni Terzi, come potranno confermare i diretti interessati. Ma agli untori de Il Fatto non interessa la verità. Ricorrono alla sistematica menzogna come metodo di diffamazione degli avversari, essendo notoriamente un giornale megafono dei 5 Stelle».
Ricordiamo che Report aveva mandato in onda un servizio su Sgarbi che riguardava una tela rubata. Il sottosegretario alla Cultura del governo aveva provato a bloccarlo fino all’ultimo. L’inchiesta racconta dell’opera rubata nel 2013 dal castello di Buriasco in Piemonte. I ladri l’hanno tagliata via dalla cornice e l’hanno sostituita con una grande foto. Sgarbi invece sostiene di averlo ritrovato per casa durante i lavori di Villa Maidalchina a Viterbo. Poi l’ha esposto durante una mostra su Caravaggio e i suoi allievi. Nel servizio, in collaborazione con il Fatto Quotidiano, si nota che tra il dipinto esposto e quello rubato c’è una bella differenza. Trovate tutti i dettagli su questa storia qui.