In questi giorni sapete tutti cosa sta succedendo in Sicilia. La Regione è assediata dal fuoco e mentre tanti cittadini sono in difficoltà, cosa fa Matteo Salvini? Torna a parlare del Ponte sullo Stretto. Polemizzando, tra l’altro, con Don Ciotti. “Mi ha fatto specie leggere sui giornali – dice il ministro delle Infrastrutture a proposito dei commenti del fondatore di Libera sul progetto – le parole di un signore in tonaca che ha detto che il Ponte più che unire due coste unirà due cosche, queste parole sono di una volgarità, ignoranza e superficialità senza confini. Non solo è una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di italiani, ma con le decine di migliaia di posti di lavoro sarà la più grande operazione antimafia dal dopoguerra ad oggi perché la mafia la combatti con il lavoro e lo sviluppo e non con convegni e chiacchiere”.
Salvini parla, appunto, mentre la Sicilia è in ginocchio per la crisi degli scali innescata dall’incendio di un terminal a Catania, con gravi ripercussioni sul resto degli aeroporti dell’Isola e sulla rete stradale e ferroviaria che avrebbe dovuto supplire agli spostamenti. Situazione di arretratezza cronica, semplicemente aggravata dall’emergenza incendi delle ultime ore.
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Per il Ponte sullo Stretto, aggiunge il ministro “la manovra del prossimo autunno sarà quella che stanzierà le cifre più importanti. Il costo massimo è di 13 miliardi e conto che si stia ampiamente al di sotto. E’ meno della metà di quello che fino ad oggi sta costando il reddito di cittadinanza che non lascia traccia sul futuro. Le Regioni saranno chiamati a dare il loro contributo, non si sa ancora quanti soldi hanno e conto che è che lo sappiano al più presto. Quindi i primi miliardi veri saranno in legge di bilancio”.
Il bando per il ponte, assicura Salvini, sarà pronto “tra un mese. Sono previsti 3666 metri di lunghezza complessiva, 399 metri di altezza dei pilastri, 60,4 metri di larghezza. È un’opera visionaria e avanguardista che deve essere valorizzata anche commercialmente e turisticamente oltre che a livello infrastrutturale. Le navi ci passano sotto, lo garantisco. Sono previste 6 corsie stradali, 6000 veicoli l’ora, 2 binari ferroviari, 200 treni al giorno. E 100mila nuovi posti di lavoro. In due anni riassorbirà i costi di quello che oggi costa non avere il Ponte”.
Tutti in difesa di Don Luigi Ciotti
Molte le reazioni alle uscite del ministro e in difesa di Don Ciotti, a iniziare da quella Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil: “Le parole pronunciate nei confronti di Don Luigi Ciotti da parte del Ministro Salvini sono inaccettabili. Il tentativo di minimizzare il fenomeno delle mafie e delle infiltrazioni criminali nelle grandi opere è l’ennesimo pessimo segnale del Ministro. La Fiom è come sempre al fianco di Don Luigi Ciotti nella lotta per la legalità. Le mafie si combattono con il diritto al lavoro, praticando l’antimafia sociale e con l’applicazione della nostra Costituzione”.
Critica anche la segretaria del Pd, Elly Schlein: “Mentre siamo tutti angosciati per la drammatica situazione dei roghi e degli aeroporti in Sicilia, Regione che sconta anche la grave carenza di infrastrutture per la mobilità, il ministro dei Trasporti parla solo di un progetto di Ponte dannoso e costosissimo che se mai sarà costruito vedremo nel Duemilamai. Ma le risposte oggi all’emergenza roghi? Le alternative per salvare le tratte su cui ci sono enormi criticità che incidono su siciliani e turisti? Su tutto questo tace. E come non bastasse offende con frasi volgari don Ciotti, un uomo che ha passato la vita a contrastare le mafie. Ed è lo stesso ministro che ha voluto modificare il codice appalti per inserire lo strumento del subappalto a cascata, che rende più difficili i controlli contro le infiltrazioni criminali e lo sfruttamento del lavoro”.
Le reazioni della politica alle frasi di Salvini
All’attacco anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Un vero e proprio inferno in terra: è questa l’attuale situazione della Sicilia. Anche su questo fronte un governo che si ritrova non certo pronto e all’altezza della situazione. Abbiamo addirittura un ministro, Salvini, che mentre c’è un’intera isola devastata, una città come Catania che per giorni è stata senz’acqua ed elettricità e ha ancora l’aeroporto chiuso fa l’offeso con Don Ciotti insultandolo – prosegue il leader di SI -. Forse è meglio che il climafreghista Salvini quando parla di Don Ciotti non si agiti e si sciacqui la bocca”.
“Si metta una volta per tutte con l’animo in pace: il Ponte sullo Stretto è la cosa più inutile che i siciliani si possano aspettare – conclude Fratoianni -. Servono in queste ore misure straordinarie per mettere sotto controllo le fiamme, magari investendo sulla prevenzione e sulla protezione civile invece di pensare a comprare nuovi armamenti, infrastrutture decenti, ed interventi urgenti per una sanità pubblica all’altezza della situazione”.
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza a don Luigi Ciotti dopo gli insulti che gli ha rivolto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini – scrivono in in una nota congiunta Anpi, Arci, Acli, Greenpeace, Legambiente e Wwf – Estrapolare una frase dal contesto generale nel quale è stata pronunciata può, in talune circostanze, deviare il significato delle cose, fino a legarle a logiche e usi impropri. Dopo aver ricostruito le circostanze per le quali il ministro Salvini ha duramente attaccato il presidente di Libera appellandolo come un “signore in tonaca” che mette insieme “cosche e coste” offendendo milioni di cittadini calabresi e siciliani esprimiamo la nostra piena solidarietà e il ringraziamento a don Luigi Ciotti per l’impegno instancabile che profonde nella lotta alle mafie e per l’affermazione della legalità. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, prima di scagliarsi contro una persona a cui il Paese deve molto, avrebbe fatto bene a informarsi meglio sulle circostanze e il contesto in cui don Luigi ha pronunciato la frase che gli viene contestata. Ad essere ignoranti, volgari e superficiali sono le parole di un ministro della Repubblica che ignorando il disastro delle mobilità nel Mezzogiorno, a partire dai ritardi drammatici della rete ferroviaria in Sicilia e Calabria, oltre all’emergenza climatica che devasta il Paese, rilancia con superficialità il progetto di un fantasmagorico e costosissimo Ponte sullo Stretto, usando toni volgari nei confronti di chi spende la sua vita contro le mafie, molto più concretamente di quanto abbia mai fatto Salvini nella sua carriera politica”.