Sui social Report ha annunciato che la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex sottosegretario Vittorio Sgarbi.
Sui social Report ha annunciato che la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sottosegretario Vittorio Sgarbi. Leggiamo il post di Report: “La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nell’inchiesta su un presunto mancato pagamento di debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro. La vicenda riguarda anche l’acquisto all’asta di un quadro di Vittorio Zecchin da parte della compagna di Sgarbi. I pm contestano di aver fatto figurare la compagna come acquirente col denaro di una terza persona proprio per evitare l’ingerenza del fisco” si legge.
Sgarbi rischia il processo
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Vittorio Sgarbi rischia di affrontare un processo in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Roma. L’ex sottosegretario alla cultura è coinvolto in un’inchiesta che lo accusa di non aver saldato debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715 mila euro. Secondo quanto sostengono gli inquirenti, mentre questi debiti restavano in sospeso, la compagna di Sgarbi avrebbe acquistato quadri all’asta al suo posto. Il reato contestato dai pubblici ministeri romani al critico d’arte è quello di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’indagine, nota da tempo, è stata resa pubblica dal Fatto lo scorso ottobre. A novembre, gli inquirenti hanno comunicato a Sgarbi la conclusione delle indagini preliminari.
Il fulcro dell’inchiesta riguarda l’opera “Il giardino delle Fate” di Vittorio Zecchin, dipinta nel 1913 e messa all’asta da Casa d’Aste Della Rocca. L’opera è stata aggiudicata per 148 mila euro a nome di Sabrina Colle, fidanzata di Sgarbi. Tuttavia, secondo l’ipotesi degli inquirenti capitolini, il vero acquirente sarebbe stato Sgarbi stesso, il quale avrebbe partecipato all’asta ma avrebbe preferito utilizzare il nome della compagna per evitare contenziosi fiscali. Tale tesi è stata respinta da Sgarbi, anche durante gli interrogatori condotti dagli inquirenti, confermando essenzialmente quanto già dichiarato al Fatto.
Nello specifico, lo scorso ottobre Sgarbi aveva dichiarato: “Il dipinto è stato donato alla mia fidanzata da Corrado Sforza Fogliani, come risulta da bonifico. Io non ho mai partecipato all’asta. La mia fidanzata ha aggiudicato il quadro e, dopo un certo tempo, ha discusso con Sforza Fogliani la possibilità di pagarlo, il quale ha poi deciso di regalarlo”. Anche Sabrina Colle ha sostenuto la stessa versione, affermando che Sforza Fogliani era un suo grande amico che le ha fatto un regalo. Queste dichiarazioni sono state seguite dalle parole dell’avvocato Giampaolo Cicconi, che ha affermato: “È facilmente dimostrabile che Sgarbi non aveva alcuna intenzione di eludere il Fisco, anche perché aveva già acquistato quadri per 2 milioni di euro, tutti intestati a lui”.