Clamoroso Conte: lancia una petizione e il sito va in tilt. Ecco perché

Si continua insistentemente a parlare di salario minimo. Come ricorderete, infatti, venerdì c’è stato l’incontro fra i vertici del governo Meloni e i leader delle opposizioni, tranne Renzi. Argomento del vertice il salario minimo, che continua a dividere la politica italiana, ma di cui i cittadini e in particolare i lavoratori hanno bisogno. Ebbene, il vertice a Chigi si è concluso con un nulla di fatto, dopo poco più di due ore. Ognuno resta sulle proprie posizioni. La premier ha proposto di spostare la partita al Cnel, che tiene l’archivio dei contratti nazionali: in quella sede si dovrebbe fare nei prossimi 60 giorni – in tempo per la legge di Bilancio – un’analisi dei dati e delle “ripercussioni di ogni possibile iniziativa legislativa”. Per poi arrivare ad una proposta di legge per dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione secondo cui “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Per Giuseppe Conte il coinvolgimento del Cnel non è una risposta soddisfacente: “Siamo venuti con spirito costruttivo, per noi il risultato importante è stato l’unione delle forze di opposizione. Ma oggi non c’è stata nessuna controproposta, il governo non ha le idee chiare. Si affida al Cnel, vogliono buttare la palla in tribuna”. E ancora: “Comunque ben venga. Il governo non ha le idee chiare, vuole consultare il Cnel, lo faccia, ma tre milioni e settecentomila lavoratori sottopagati vogliono una risposta. Per questo partirà una raccolta firme che sarà poi sul tavolo alla ripresa dei lavori parlamentari. Il nostro obiettivo è risolvere questo problema concretamente, la nostra non è una posizione ideologica”.

Oggi, fra l’altro, lo stesso presidente del M5S è tornato a pubblicare sui social con una proposta davvero interessante. Vediamo cosa ha scritto: “Ancora in queste ore, da alcuni esponenti di Governo è arrivata una netta chiusura al salario minimo legale.

Venerdì a Palazzo Chigi, dopo mesi di dibattito in Parlamento, la presidente Meloni non ha fatto nessuna controproposta: coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questa misura, è solo un modo per gettare la palla in tribuna mentre 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori continuano a percepire paghe da fame”.

E ancora: “La nostra proposta di introdurre un salario minimo di 9 euro lordi l’ora è in Parlamento, e malgrado i tentativi della maggioranza di boicottarla non ci fermiamo! Da oggi potrete combattere insieme a noi questa battaglia, firmando la petizione popolare che lanciamo ufficialmente oggi insieme alle altre forze di opposizione per far sentire al Governo la voce dei cittadini che non hanno voce, come i 20mila che lo scorso 17 giugno a Roma si sono radunati per dire “Basta vite precarie”.

Qui di seguito il link con tutte le istruzioni. Vi chiedo di firmare la petizione e di contribuire a diffonderla tramite i vostri contatti. Facciamo sentire la nostra voce!”

Insomma, il leader del M5S ha deciso all’improvviso di lanciare una petizione per appoggiare la battaglia sul salario minimo per legge in Italia. Il bello è che talmente tante persone hanno deciso di cliccare sul link condiviso da Conte, che il sito (www.salariominimosubito.it) è andato in tilt. Una mole di clik, insomma, che hanno reso inaccessibile la piattaforma. L’ennesimo segnale che tanti cittadini sono strafavorevoli al salario minimo.

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