Dall’analisi del sito di fact-checking Pagella Politica, delle affermazioni chiave fatte dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno, molte dichiarazioni presentano errori, semplificazioni e interpretazioni distorte.
I dati sul lavoro: una narrazione imprecisa
Meloni ha dichiarato:
«Penso che sia molto incoraggiante l’ultimo dato sulla disoccupazione, che scende ai minimi storici da quando vengono registrate le serie, 5,7 per cento. L’occupazione è ai massimi dall’unità d’Italia.»
Secondo Pagella Politica, sebbene il tasso di disoccupazione del 5,7% sia effettivamente il più basso dal 2004 (inizio delle rilevazioni mensili dell’ISTAT), parlare di “minimi storici” è una semplificazione fuorviante. Non esistono dati affidabili per confronti con l’Ottocento o il periodo pre-2004. Inoltre, il calo della disoccupazione è iniziato prima dell’insediamento del governo Meloni, rendendo complesso attribuire i meriti unicamente all’attuale esecutivo.
Inoltre, il tasso di occupazione del 62,4%, pur essendo il più alto registrato, non tiene conto delle differenze strutturali tra epoche diverse, come il contesto economico o la composizione demografica.
Lavoro stabile: errori terminologici
Meloni ha affermato:
«Parliamo di 883 mila nuove assunzioni in questi due anni, ma se considerassimo solo quelle a tempo indeterminato arriveremmo al milione.»
Questa affermazione è parzialmente corretta. I dati ISTAT mostrano che gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti di circa 963 mila unità tra ottobre 2022 e ottobre 2024. Tuttavia, il termine “nuove assunzioni” è tecnicamente impreciso: l’ISTAT considera occupati anche coloro che non hanno firmato nuovi contratti ma che, ad esempio, sono passati da contratti a termine a contratti stabili o che hanno iniziato attività autonome.
La lotta all’evasione fiscale: successi gonfiati
Meloni ha attribuito al suo governo il merito di aver recuperato oltre 24,7 miliardi di euro nel 2023, il valore più alto di sempre. Sebbene la cifra sia corretta, Pagella Politica evidenzia che il grosso di questi introiti deriva da attività ordinarie dell’Agenzia delle Entrate già operative prima del governo Meloni. Inoltre, una parte rilevante dei risultati è dovuta alla “rottamazione delle cartelle”, una forma di condono fiscale, piuttosto che a interventi strutturali contro l’evasione.
La “legge bavaglio”: una spiegazione parziale
Difendendo il decreto legislativo che limita la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, Meloni ha dichiarato:
«Il governo nell’attuare la delega non ha ritenuto di inasprire le pene per chi dovesse violare queste prescrizioni.»
Questa spiegazione è formalmente corretta ma omette il dibattito acceso intorno alla misura, definita da molti critici come una “legge bavaglio”. Pur consentendo ai giornalisti di sintetizzare le ordinanze, il divieto di pubblicazione integrale rappresenta un limite significativo al diritto di cronaca. Secondo Pagella Politica, Meloni ha sorvolato sulle conseguenze pratiche di questa norma per la trasparenza giudiziaria.
Il calo degli sbarchi: numeri accurati, ma parziali
Meloni ha dichiarato che nel 2024 gli sbarchi sono diminuiti del 60% rispetto al 2023. Questo dato è corretto secondo il Ministero dell’Interno, ma Pagella Politica sottolinea che gran parte di questo calo è dovuto all’accordo con la Tunisia, un Paese criticato da organizzazioni internazionali per le violazioni dei diritti umani. Inoltre, la riduzione degli sbarchi non implica automaticamente una gestione migliore del fenomeno migratorio, come dimostrano le tensioni nei centri di accoglienza.
Il commercio internazionale: un’affermazione fuorviante
Meloni ha affermato che l’Italia è diventata il quarto Paese esportatore al mondo nel 2024. Tuttavia, secondo Pagella Politica, questa affermazione è imprecisa. Il dato si basa su un confronto limitato al primo semestre 2024, influenzato dal tasso di cambio sfavorevole per lo yen giapponese. Inoltre, il calo delle esportazioni italiane in termini di volumi rispetto al 2023 smentisce una narrativa di successo ininterrotto.
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Conclusioni: una narrazione parziale e politica
Dall’analisi emerge come Giorgia Meloni abbia spesso usato dati accurati ma interpretati in modo parziale o decontestualizzato, con l’obiettivo di rafforzare la narrazione dei successi del suo governo. In alcuni casi, come nella lotta all’evasione fiscale o nella gestione del lavoro, i risultati sono stati esagerati o attribuiti erroneamente.
L’approccio di Pagella Politica dimostra l’importanza di un fact-checking rigoroso, soprattutto in un contesto in cui la comunicazione politica punta più a consolidare il consenso che a fornire un quadro obiettivo della realtà.
Ecco le grafiche “fonte Movimento 5 stelle” delle Balle: