Conte ai giornalisti fuori Montecitorio: “Sarà deluso chi ha votato questo governo…” – IL VIDEO

Oggi Giuseppe Conte ha rilasciato dichiarazioni interessanti ai giornalisti fuori dalla Camera dei deputati. Ecco cosa ha detto sulla situazione attuale e sul governo: “Abbiamo un governo che, quando si riaccendono i fari dell’opinione pubblica sul disastro che hanno combinato sul fronte dell’immigrazione, non fa altro che adottare un nuovo decreto, e ogni volta è uno spot pubblicitario che non risolve affatto”.

E ancora: “Anche questi ultimi interventi, che cosa fanno? Vogliono creare – ha detto l’ex presidente del Consiglio – nuovi centri per la permanenza per i rimpatri ma le Regioni si oppongono, non vogliono che l’Italia venga certificata agli occhi europei e dell’opinione pubblica mondiale come hotspot europeo. Inoltre vogliono rendere ancora più spediti gli ordini di espulsione, ma l’ordine di espulsione non equivale al rimpatrio. Anche questa è una presa in giro: loro possono fare anche più facilmente tantissimi ordini di espulsione, il problema nostro sono i rimpatri. Sono le persone che rimangono qui, sul nostro territorio, che non hanno titolo per rimanere e si diffondono, dilagano nelle nostre periferie, non certo nelle zone tl (Ztl, ndr), non certo nei quartieri residenziali dove poi si alimentano i salotti tv e tutti a parlare del problema dell’immigrazione”. Per Conte, su questo tema c’è “chi fa propaganda e chi invece vorrebbe opporre un’accoglienza che però si ferma soltanto allo sbarco; e il giorno dopo volge la testa dall’altra parte, non curandosi della sorte di queste persone disperate che rimangono sul nostro territorio”.

Sulla Nota di aggiornamento al Def spiega: “La Nadef certifica che la propaganda del Governo è finita da un pezzo. Abbiamo una prospettiva con zero crescita. E non si risolvono i problemi degli italiani. Credo che i primi a rimanere delusi siano i cittadini che hanno votato per il Governo. Un Governo politico che aveva annunciato una svolta. Di contro, per un anno, ha beneficiato delle prospettive espansive del nostro Governo” ha aggiunto il Presidente del Movimento 5 Stelle.

E sulla prescrizione spiega: “In un paese normale, dove ci sono forze politiche responsabili, non si parlerebbe di sovranismi ma di sovranità, concetto caro a uno Stato che vuol far rispettare le regole uguali per tutti. Che sovranità può rivendicare lo Stato italiano che ha forze politiche di maggioranza, addirittura supportate da forze di opposizione, che invece non vuole celebrare i processi?”.

“Cioè – ha spiegato l’ex premier – sta facendo di tutto con la prescrizione, unita alla riforma Cartabia che si è distinta per l’improcedibilità, dicendo che il processo o finisce in un lasso di tempo molto breve o svanisce nel nulla. Qual è allora il risultato? Che uno Stato rinuncia ad accertare la verità processuale dei fatti, quindi rinuncia deliberatamente a rendere giustizia soprattutto alle vittime del reato. Di questo passo rinunceremo a rendere giustizia: diciamolo chiaramente ma noi ci opponiamo fermamente”, ha concluso Conte.

La reazione di Bersani alle parole di Conte

Intanto arrivano anche le parole di Pierluigi Bersani, che vorrebbe un’alleanza fra Pd e 5 Stelle sui temi, in vista delle elezioni europee. “Spero siano solo tatticismi. Pensare che sia il più divisivo a vincere la competizione significa star fuori come un balcone: da qui a sei mesi ci sarà un’onda che chiederà unità per l’alternativa. Io sono convinto che fra Pd, 5S e Avs una quadra si trova. Poi però occorre l’altro filone, quello liberal-democratico. In passato abbiamo avuto come alleati Maccanico, Dini, non certo suppellettili. Una minoranza, tuttavia preziosa. Calenda non vuole? Dovremo trovare qualche altra soluzione. Trovo alcune sue posizioni condivisibili e lo stimo anche, il problema è che sembra non voglia mai tenere i piedi alla sera dove li ha messi la mattina. C’è anche un problema di leadership della coalizione, per risolverlo serve un Prodi, un federatore? ”Questo è un tema vero, solo lo metti in fondo. Non si tratta di scegliere un papa straniero, ma un guidatore per il campo dell’alternativa che abbia come chiave del programma l’universalismo contro il corporativismo per tenere assieme una società che si sta disgregando” ha detto Bersani.

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