Conte al governo: “Chiedete scusa! Chi non vuole lavorare siete…” Ecco cosa ha detto alla Camera – VIDEO

Oggi alla Camera è successo davvero di tutto, perché c’è stato un grandissimo intervento da parte del leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte contro la ministra del Lavoro Calderone. Leggiamo cosa ha detto Conte: “Faccio un appello al governo: ripensateci, convocate un cdm, fermate questo scempio, differite i tempi. Cercate di gestire questa vicenda con più attenzione e responsabilità. Mandate un nuovo sms a queste persone, chiedete scusa”, urla, riferendosi al fatto che il governo ha tolto improvvisamente il Reddito di Cittadinanza a circa 170mila famiglie italiane.

“Vede ministra, noi ce lo ricordiamo bene, lei aveva promesso già per gennaio di quest’anno un decreto nuovo per le politiche attive: cosa ha fatto in 7 mesi? Dall’ultimo report dell’ufficio parlamentare di bilancio scopriamo che 100mila famiglie prive di protezione hanno anche all’interno minori, anziani e disabili”, ha sottolineato.

“Abbiamo ascoltato la sua risposta, in linea con lo stile di palazzo Chigi: freddo burocratese. Siamo passati da Giorgia Meloni che prometteva 1000 euro con un click a un sms che cancella tutto per 169mila famiglie. Oggi nelle città italiane, da nord a sud, c’è rabbia, confusione, sfiducia, c’è un disastro sociale. State lasciando sindaci, assistenti sociali, funzionari dell’Inps esposti a questo disastro sociale e siete gli unici responsabili. Non cercate distrazioni e altrui responsabilità, state spaccando consapevolmente il Paese”, ha aggiunto Conte.

“Avete illuso queste persone di voler rimpiazzare il reddito di cittadinanza con corsi di formazione per poter lavorare. Li avete illusi e li avete anche insultati chiamandoli ‘divanisti’, dicendo che non volevano lavorare. Dopo 9 mesi abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo governo che non ha fatto nulla, divanisti siete voi! Non avete offerto nulla, corsi di formazione, sostegno alternativo, nulla, di nulla, abbandonandoli a se stessi”, ha affermato ancora.

In attesa dell’informativa di domani, giovedì, in Senato, la ministra risponde al question time a cui è stata sollecitata dal M5s e dall’Alleanza Verdi-Sinistra. Calderone assicura in Aula che “questo governo, attraverso l’incentivo al lavoro e il sostegno necessario ai nostri concittadini più fragili, impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno – al contrario – soffia cercando di costruire il dissenso“. Se è chiara l’accusa alle opposizioni, la ministra sottolinea anche il messaggio che secondo lei non c’è stato alcun problema nella gestione del governo di questa fase di transizione in cui famiglie la cui sussistenza minima dipende solo dal reddito di cittadinanza vedono azzerare le entrate familiari in attesa delle annunciate e promesse politiche del lavoro.

Solo ieri, 5 giorni dopo, il ministero ha spiegato che una parte dei nuclei interessati si dovranno rivolgere ai centri per l’impiego e un’altra parte ai servizi sociali. Secondo i dati della ministra sono 112mila le persone attivabili al lavoro all’interno dei 159mila che hanno ricevuto l’sms di sospensione del Reddito di cittadinanza. Per le persone attivabili al lavoro invece dal primo settembre 2023 sarà attivo il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) che prevede un assegno di 350 euro per un massimo di 12 mensilità qualora si partecipi a percorsi di formazione e lavoro. Al momento poco più di un terzo dei 112mila di questi mi risulta iscritto a una delle misure di politica attiva. “Questo è l’obiettivo che il Governo non intende mancare e che è stato trascurato per anni da chi oggi, agitando gli animi, evoca disordini” ha insistito la ministra.

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