In una lunga intervista il presidente del M5S ha esortato Elly Schlein a cambiare il PD, prima che il partito cambi lei.
In una lunga intervista il presidente del M5S ha esortato Elly Schlein a cambiare il PD, prima che il partito cambi lei. “Elly Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Parola di Giuseppe Conte. Nell’intervista al Fatto Quotidiano il leader del M5S ha ribattuto così all’accusa di slealtà rivoltagli dalla segretaria dem. Poi, a proposito dell’ipotesi di una futura alleanza con la Lega di Matteo Salvini (avanzata da Carlo Calenda), l’ex presidente del Consiglio ha chiarito: “Vorrei ricordare che nel 2018 il M5S si ritrovò con la Lega perché all’ultimo il Pd si era rifiutato di governare insieme”.
L'intervista di Conte
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Poi Conte fa il punto su quello che sta accadendo in questi giorni con il Pd. “Queste accuse ci arrivano ciclicamente dal Pd e da altri partiti ogni qualvolta applichiamo i nostri principi. È successo quando abbiamo preso una chiara posizione sul conflitto russo-ucraino, così come quando per primi, pur condannando le atrocità di Hamas, abbiamo nel contempo denunciato la catastrofe a Gaza. Ma noi siamo semplicemente coerenti con i nostri valori, che ispirano dall’origine le battaglie del M5S”. Poi ancora: “Il M5S, a differenza del passato, non ha continuato a rifugiarsi in un isolamento dorato dove è facile vantare la purezza. Però rifiutiamo e rifiuteremo sempre compromessi al ribasso”. “Non anticipo nulla. Faremo una conferenza stampa sul tema a giorni. Ma, dato questo contesto, nulla potrà essere più come prima per noi”.
Alla domanda del giornalista se Conte avesse sentito Schlein, risponde così: “Dopo le sue accuse no, non ci siamo più sentiti. Ma io non ho problemi di natura personale con lei. Il punto è ciò che vuole fare rispetto ai gravi episodi che hanno toccato il Pd: bisogna stabilire se vogliamo che sia la magistratura a decidere le sorti della politica o se invece la politica possa e debba avere un sussulto di dignità”. “L’avevo avvertita più volte che ciò che stava emergendo rendevano la situazione insostenibile, la seconda inchiesta ha fatto solo tracimare il degrado già chiaro. Schlein dal palco di Bari ha scelto gli insulti. Ci sono abituato, si è aggiunta a Renzi e Calenda che mi insultano tutti i giorni. Ma non le permetto di offendere i cittadini che hanno contribuito a costruire il M5S tra i banchetti, senza avere dietro quel sistema mediatico di cui lei gode da leader del Pd. Ora sta a Schlein: decida se trasformare il Pd, come aveva promesso, o se lasciarsi trasformare dal vecchio Pd”. “Che pensino di poter approfittare di questa situazione è ridicolo, tenendo conto della loro insensibilità alla lotta alla corruzione, al voto di scambio e al trasformismo, di cui sono maestri. Sono al governo e stanno smantellando tutti i presidi anti-corruzione e di contrasto all’illegalità”.