Conte alla festa del Fatto Quotidiano: “Meloni? Si stanno ammosciando! E sulla mia ricandidatura con M5S…” Ecco cosa ha detto dal palco – IL VIDEO

Oggi il presidente del M5S Giuseppe Conte è intervenuto alla Festa del Fatto Quotidiano a Roma. Una delle cose più interessanti che ha detto riguarda la sua possibile ricandidatura come leader del M5S: “Il mio è un incarico con scadenza ci possono essere altre candidature. Vedremo se mi ricandiderò. Il M5S è contendibile” ha detto.

E sull’operato della Meloni spiega: “Meloni in campagna elettorale batteva i pugni sul tavolo, ora i patrioti si stanno ammosciando“. E sul Superbonus: “Lo Stato deve mantenere la parola”. Mentre, a proposito delle alleanze con i dem alle Regionali, nessun accordo strutturale: “Non andiamo da soli per partito preso, vediamo se ci sono le condizioni per una coalizione. Ci sono dei percorsi avviati, in alcuni casi” però “non c’è il presupposto”. Giuseppe Conte ha iniziato rispondendo alle domande sulle politica estera del governo Meloni per poi passare alle prossime manovre elettorali. E ha affrontato la questione dei rapporti con il Pd di Elly Schlein, anche se non ha voluto esporsi sulla sua leadership: “Non è opportuno che io faccia previsioni in casa altrui”. Per quanto riguarda le candidature future, Conte ha detto che sarà ripetuta l’esperienza dei capilista scelti da lui e provenienti dalla società civile. Quindi ha affrontato la questione della regola dei due mandati: “Non la metto in discussione”, ha ribadito, anche se ha ammesso di aver pensato a una deroga. Proprio la contrarietà di Beppe Grillo è tra i motivi per cui non viene toccata. E sui rapporti col fondatore ha rivelato: “Ci siamo visti tre o quattro giorni fa in Toscana”. E ha confermato che il suo contratto da consulente per il M5S è stato rinnovato.

La guerra in Ucraina è stato il punto di partenza dell’intervista. “Il primo decreto che abbiamo votato sulla guerra in Ucraina è servito a evitare che in poche settimane la Russia invadesse tutta l’Ucraina”, ha detto. “È stato per noi un percorso sofferto mandare aiuti militari, ma abbiamo detto a Draghi, da domani lavoriamo perché si imposti un dialogo per la pace. Ma abbiamo dimostrato di essere coraggiosi sempre, prendendo posizioni scomode anche all’estero. Il problema della Nato è questo: anche a Washington, non è che tutti quelli che siedono attorno al tavolo di Biden siano falchi, ci sono anche le colombe. Ma prevalgono i falchi e quindi qui, per accreditarsi a Palazzo Chigi, si passa sempre da Washington. Io non l’ho fatto. Quando Trump mi fece notare che eravamo sotto il 2% del Pil per la quota Nato, io gli risposi che non potevo togliere fondi alla sanità o alla scuola. E bisogna anche rispondere così, altrimenti non si è alleati ma sudditi”.

Conte attacca il governo: "I patrioti si stanno ammosciando"

Quindi Conte ha attaccato la presidente del Consiglio e la nuova linea: “Giorgia Meloni in campagna elettorale ha chiesto voti battendo i pugni sul tavolo, dicendo che avrebbe difeso gli interessi nazionali. Ma avete notato che non parlano più di patrioti? Anche loro si stanno ammosciando. Perché quando fai una legge di bilancio applaudita dai falchi dell’austerità, poi non puoi continuare a dire le cose che dicevi prima. Oggi siamo andati oltre, i falchi dell’austerità li abbiamo a Chigi”. A proposito dell’addio all’accordo della Via della Seta, voluto e messo in piedi proprio da Conte, l’ex premier ha dichiarato: “Sulla Cina, Meloni dice che andrà a Pechino quando avrà più elementi. Ma è un anno che sta a Chigi. Però si affretta a disdire l’accordo sulla via della Seta. Si deve parlare in modo trasparente, chiarire gli interessi in gioco, poi prendere le decisioni. Quando feci quell’accordo ebbi un colloquio con Trump in cui lui si doleva per questo accordo. Ma io gli risposi che difendevo gli interessi dell’Italia. Il 20% degli interessi economici è lì in Cina”.

Il secondo tema affrontato è stato quello della misura del Superbonus, messa in piedi e voluta dagli esecutivi Conte e al centro ora di numerose polemiche. “Non puoi fare una politica espansiva e portartela avanti per tutti gli anni a venire”, ha detto il leader M5S. “Per un governo salvare il lavoro e creare occupazione è la priorità. Quella è una misura che io sottoscrivo 100 volte. Loro si svegliano la mattina e sono come gli smemorati di Collegno. Questi stessi che parlano, sono gli stessi che hanno chiesto la proroga e l’estensione. Adesso nascondono la mano”. Alla domanda se, quando era al governo, abbiano sbagliato a prorogarla, Conte ha replicato: “Non abbiamo sbagliato. Poi ci sono state alcune ultime norme che sono state esagerate. Il vero problema, e riguarda tutte le forze politiche che hanno contribuito a confezionare le norme, è che ci sono crediti incagliati e lo Stato deve intervenire perché bisogna mantenere la parola” ha concluso Conte.

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