L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato una dura critica nei confronti del governo Meloni e del suo predecessore Mario Draghi. In un’intervista rilasciata a La Stampa, Conte ha descritto come “ipocrita” la posizione dell’esecutivo attuale riguardo l’invio di armi all’Ucraina, sottolineando che la decisione di limitare l’uso delle stesse rappresenta una forma di “bellicismo pavido”. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, l’intenzione dichiarata di Meloni di “vincere la guerra contro la Russia” contrasta con le restrizioni imposte sull’impiego degli armamenti.
Conte ha inoltre espresso preoccupazione per un progressivo avvicinamento a un conflitto diretto tra Russia e NATO, evidenziando che il rischio di una guerra su larga scala cresce giorno dopo giorno.
Ma le critiche di Conte non si fermano al governo attuale. L’ex premier ha anche puntato il dito contro Mario Draghi, accusandolo di non aver colto le opportunità per un negoziato di pace poco dopo l’inizio dell’aggressione russa. Secondo Conte, Draghi avrebbe potuto fare di più per porre l’Italia in una posizione centrale nei colloqui di pace, ma non ci fu alcuno sforzo in tal senso.
Sul piano economico, Conte ha commentato il rapporto di Draghi sulla competitività in Europa, definendo condivisibile l’obiettivo di grandi investimenti per rendere l’Unione Europea più competitiva. Tuttavia, ha criticato la mancanza di proposte concrete per combattere gli abusi fiscali dei giganti del web e ha rigettato con forza quella che ha definito una “certificazione di un’economia di guerra”, denunciando il passaggio da politiche di welfare a politiche di warfare.
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Sul fronte internazionale, Conte ha poi affrontato la questione di Gaza, auspicando che il governo italiano prenda una posizione netta contro le politiche di occupazione israeliane e promuova un embargo sulle armi verso Israele fino alla fine del conflitto.
Infine, Conte ha affrontato anche temi interni al Movimento 5 Stelle, in particolare lo scontro con il fondatore Beppe Grillo, ribadendo di non avere mai cercato di escluderlo, ma difendendo la necessità di continuare il “processo costituente” del movimento.
L’ex premier ha infine commentato il processo a carico di Matteo Salvini per il caso Open Arms, augurandogli di non ricevere una condanna penale, ma sottolineando che lui stesso, durante la pandemia, non ha mai accusato la magistratura di montare processi politici né ha invocato il sostegno popolare.
Conte continua dunque a porsi come una voce critica e di opposizione forte sia nei confronti del governo attuale che delle politiche adottate dai suoi predecessori, confermandosi uno dei principali attori della scena politica italiana.